Le persone che lavorano più di 48 ore alla settimana hanno più probabilità di instaurare una relazione pericolosa con l’alcool, avvertono gli esperti.
Uno studio ha infatti dimostrato l’esistenza di un legame tra le lunghe ore lavorative ed un consumo di alcolici definito “rischioso”, che consiste settimanalmente in più di 14 drink per una donna e più di 21 per un uomo. Questo tipo di consumo è pericoloso perché aumenta in una persona il rischio di malattie al fegato, cancro, infatti, malattie cardiache e problemi di salute mentali.
Se un bicchiere di vino o una pinta di birra alla fine della settimana lavorativa possono aiutare a limitare lo stress creato dalle ore di lavoro, un consumo pericoloso di alcool è invece stato legato a problemi sul lavoro, tra cui giorni di malattia, performance non soddisfacenti e infortuni sul lavoro.
La direttiva europea per l’orario lavorativo impone il limite di 48 ore lavorative per persona, straordinari inclusi. Ciononostante, la maggior parte dei lavoratori nel continente europeo lavora molte più ore, con la speranza di ottenere promozioni più veloci, un aumento di stipendio o semplicemente per finire il proprio lavoro.
Già in passato alcuni studi avevano dimostrato che c’era un legame tra l’orario lavorativo ed un consumo alto di alcool, ma si trattava di ricerche piccole. La professoressa Marianna Virtanen ed i suoi colleghi dell’Istituto finlandese sulla salute del lavoro hanno creato la prima analisi sistematica al riguardo.
Analizzando oltre 333 mila e 600 persone provenienti da 14 paesi diversi, lo studio ha dimostrato che un orario lavorativo più lungo provoca un aumento del rischio di consumo di alcool del 11%. I risultati dimostrano che le persone che lavorano dalle 49 alle 54 ore settimanali hanno un aumento del rischio di consumo di alcool del 13%, mentre scende al 12% per chi lavora più di 55 ore settimanali.
Gli autori dello studio hanno rivelato che non sono state rilevate differenze tra donne e uomini o tra differenti fasce di età, status socioeconomico o regione di provenienza.
Molto importante invece l’ambiente circostante. “Il luogo di lavoro è un ambiente importante per la prevenzione del consumo rischioso di alcool, perché più della metà della popolazione adulta lavora,” dice la professoressa Virtanen.