L’aspirina può prevenire il cancro?

Secondo un recente studio, l'incidenza tumorale diminuirebbe del 5% in coloro i quali assumono aspirina con regolarità. La diminuzione sarebbe del 25% per i tumori che riguardano l'apparato gastro-intestinale

L’aspirina può prevenire il cancro?

Secondo un nuovissimo studio a riguardo, l’assunzione dell’aspirina ridurrebbe il rischio alcuni tipi di tumore, in particolare quelli gastro-intestinali. Lo studio, condotto su un campione di oltre 100.000 persone, tiene anche in considerazione il fatto che, con l’uso dell’aspirina a lungo termine, aumentano anche i rischi di effetti collaterali.

A ben vedere, si tratterebbe di una soluzione ottimale, principalmente per due ovvi fattori: il basso costo e l’ampio utilizzo, quest’ultimo inteso sia nel senso di larga diffusione del farmaco, sia nel senso di utilizzo per combattere diversi disturbi. Ad esempio, sono milioni i pazienti che la utilizzano per prevenire i coaguli nei vasi sanguigni, una delle cause di infarto e ictus, in particolare utilizzati dopo che ne sono già stati colpiti: in questo caso, si ritiene che i benefici siano superiori agli effetti collaterali.

Sono numerosi gli studi degli ultimi anni che dimostravano che chi assumeva l’aspirina aveva minori possibilità di ammalarsi di tumore, ma si tratta perlopiù di studi che non analizzano il nesso causa-effetto, e spesso i dati sono ricavati in un contesto in cui l’aspirina non viene esplicitamente utilizzata come anti-tumorale. Sono diversi gli studi ‘randomizzati’, quelli che stabilirebbero l’eventuale nesso tra aspirina e minor incisione di tumori, ma i dati non sono ancora disponibili.

Nel frattempo questo studio, condotto dall’American Association for Cancer Research e da un gruppo di ricerca della Harvard School of Public Healthrinforza l’idea che l’aspirina abbia quest’effetto preventivo. Questo studio è di fatto una summa degli studi condotti in tal senso dagli anni ’80 in poi, e dimostra una diminuzione del rischio di tumori nel 5% tra coloro che assumevano due o più aspirine a settimana. Per i tumori gasto-intestinali, in particolare per quello del colon-retto, la diminuzione arriva addirittura al 25%. Nessuna incidenza per gli altri tipi di tumori. Un’ultima osservazione: l’effetto si manifesterebbe a partire da 16 anni di uso continuativo, e cesserebbe dopo quattro anni dal momento in cui cessa l’assunzione.

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