Con un prelievo del sangue saremo presto in grado di poter scoprire l’esistenza di 8 diversi tipi di tumore. È questo l’annuncio che diversi giornali hanno diffuso nel corso degli ultimi giorni. Saremmo quindi di fronte ad un test universale del tutto semplice da eseguire, che risolverebbe una delle più grandi sfide della medicina moderna.
I media hanno per l’occasione rilanciato quanto apparso sull’autorevole rivista Science, dove alcuni ricercatori della John Hopkins University di Baltimora hanno pubblicato i risultati di un loro studio. I risultati del loro test hanno dimostrato che CancerSeek è in grado di individuare nel sangue otto diversi tipi di cancro. L’esame è talmente preciso da essere in grado di poter rintracciare le prime cellule cancerose che identificano l’insorgere della malattia. Le otto forme di tumore sono quelle legate all’ovaio, al fegato, allo stomaco, al pancreas, al polmone, al colon retto, al seno e all’esofago.
Il test sarebbe disponibile già dal prossimo anno al prezzo di circa 500 dollari. Il suo funzionamento è davvero semplice. Come spiegato nell’articolo, ogni tumore lascia dietro di sé delle tracce di dna e di proteine, segni inequivocabili della presenza della malattia nell’organismo.
Una simile notizia non poteva che mettere in subbuglio l’intera comunità scientifica e inevitabilmente anche l’opinione pubblica. Uno strumento di prevenzione in grado di scovare le malattie e ridurre drasticamente la mortalità non può certo passare inosservato. Dall’altra parte necessita di una serie di precisazioni, onde evitare di ingenerare delle amare illusioni dove aver gridato al miracolo.
A tal proposito è quindi doveroso ricordare che al momento non è possibile diagnosticare un tumore per mezzo di un prelievo del sangue. A questo punto dovremmo concludere che CancerSeek sarebbe una bufala? No, non lo è, ma se fino ad adesso ne abbiamo esaltato i suoi aspetti positivi, è opportuno mettere sul tavolo anche quelli che sono i suoi limiti.
Innanzitutto il test è stato condotto su un campione di soli 1.005 pazienti. In secondo luogo riesce ad identificare il tumore nel 70% dei pazienti con malattia ancora non metastatica. Nelle persone all’apparenza sane, il dato è sceso al 40%. Da qui l’esame si dimostra sicuramente utile in quanto rappresenta un passo in avanti, ma per arrivare al sogno di pronosticare un tumore grazie ad una goccia di sangue, dovremo evidentemente pazientare ancora un bel po’.