L’Italia è un Paese a maggioranza Cattolica, lo sappiamo tutti benissimo e, in tantissime famiglie, vi è ancora un certo pudore e addirittura dei tabù per quanto riguarda l’informazione sessuale. E’ proprio per questo motivo che molte donne non usano il metodo contraccettivo della pillola del giorno dopo; essenzialmente per l’insensato timore di passare per una ‘poco di buono’ agli occhi del proprio medico.
Queste, però, sono soltanto delle paure che dimostrano quanto siamo arretrati; infatti, dovremmo aver raggiunto un grado di consapevolezza e di rispetto tale, sia verso noi stessi che verso i nostri partner, da non provare alcuna vergogna ad acquistare dei contraccettivi.
A spezzare questa patina di finto perbenismo – che siamo soliti portarci dietro – ci ha pensato l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che lo scorso 3 marzo ha pubblicato, tramite la Gazzetta Ufficiale, l’abolizione dell’obbligo di dover presentare una ricetta medica per poter acquistare la famosa pillola anticoncezionale. A renderlo pubblico è stato Silvio Viale, medico radicale torinese, noto per la sua battaglia a favore della Ru486 (la pillola abortiva che tanto ha fatto discutere negli scorsi mesi).
“Meglio tardi che mai”, queste sono state le parole del dottor Viale che ha ammesso di star cercando di far abolire l’obbligo di ricetta per il Norlevo (il più noto farmaco anticoncezionale) fin dal 2000, ovvero da quando è stata iniziata la sua commercializzazione. La ricetta è stata, infatti, un vero e proprio ostacolo per il suo utilizzo: un “alibi all’obiezione di coscienza di molti”, che ha reso ancora più difficile e complesso ciò che dovrebbe essere di una facilità e semplicità allarmante come l’assunzione della pillola del giorno dopo.
Viale ha concluso dichiarando che dopo essere riusciti a far approvare questa nuova norma sui farmaci anticoncezionali, la sua prossima battaglia, e del suo gruppo di medici radicali (tra cui Igor Boni, Laura Botti e Silvja Manzi), sarà l’abolizione dell’obbligo di ricovero per assumere l’Ru486, farmaco che provoca l’aborto. Certamente incontreranno opposizioni ma si dichiarano pronti a sostenere le proprie idee.