Secondo una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Metabolism e condotta dal dipartimento Researchers dell’università UC Berkeley (California), sentire l’odore del cibo prima di mangiarlo farebbe ingrassare.
Esisterebbe dunque un evidente legame tra olfatto, metabolismo e gestione delle calorie, dovuto al fatto che la sollecitazione proveniente dall’odore del cibo va ad agire negativamente sull’ipotalamo (una delle regioni che regolano appunto il metabolismo), rallentando l’attività di smaltimento dei grassi ingeriti.
Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno esaminato 3 gruppi di topolini obesi: un gruppo di controllo, un gruppo privato temporaneamente (solo per 3 settimane) dell’olfatto, tramite una terapia genica, e un gruppo di “super-smellers”, ovvero topolini con un odorato molto sviluppato. Ai primi due gruppi è stata assegnata una dieta ricca di grassi, all’ultimo una dieta standard.
I topi normali hanno raddoppiato il loro peso, i super-smellers sono ingrassati e i topi privati dell’odorato sono invece dimagriti, pur non avendo mangiato meno degli altri, perdendo ben il 16% del loro peso corporeo iniziale. Quindi, proprio perchè le quantità di cibo ingerite dai topi sono state le stesse, è stata bocciata l’ipotesi secondo cui il non poter odorare il cibo aveva portato i roditori a godere meno e, di conseguenza, a mangiare meno.
La dottoressa Céline Riera ha dichiarato: “Questo documento è uno dei primi studi in grado di dimostrare realmente che manipolando gli ingressi olfattivi possiamo effettivamente alterare il modo in cui il cervello percepisce e regola l’equilibrio energetico”. Ma non finisce qui. Infatti i topolini obesi privati dell’olfatto che sono dimagriti hanno anche riportato la glicemia a valori normali.
La dottoressa ha poi aggiunto “i sistemi sensoriali svolgono un ruolo nel metabolismo. L’aumento di peso non è puramente una questione di calorie assunte; è anche legato a come queste calorie vengono percepite. Se riusciremo a convalidare questo negli esseri umani, forse potremo realizzare un farmaco che non interferisca con l’odorato, ma che blocchi quel circuito metabolico. Sarebbe fantastico” .