Come ogni anno, puntuale come le tasse, a metà Gennaio, arriva la influenza stagionale. Da qualche anno ormai sembra ritardare sempre di più, tanto che ogni volta ce ne dimentichiamo, quasi, ma poi all’improvviso cominciano le telefonate di persone con la febbre alta e allora ci torna in mente che la nostra compagna invernale (di noi medici di famiglia, intendo!) è tornata a farci vista.
Al di là di ogni inutile allarmismo, va detto che la influenza stagionale non rappresenta un pericolo di per sé. Il problema insorge semmai per le complicanze che può dare, in particolar modo broncopolmoniti, che nei soggetti anziani o in presenza di patologie croniche, possono portare a conseguenze molto gravi. Per questo motivo è opportuno che il maggior numero di persone possibile appartenenti alle categorie degli ultrasessantacinquenni e dei soggetti portatori di patologie croniche, provveda quando è l’ora, a vaccinarsi contro l’influenza. Parlerò in un articolo a parte di tutte le paure fondate o meno che le persone manifestano di fronte al vaccino antiinfluenzale. In questo articolo, poiché è ormai tardi per effettuare la vaccinazione, preferisco parlare di come affrontare l’influenza quando si presenta.
La influenza arriva all’improvviso. Questo è il primo segnale che si tratta proprio di lei. Il soggetto all’improvviso si sente male, accusa un malessere che lo spinge a misurarsi la febbre e spesso la trova presente e alta.
I sintomi dell’influenza classica stagionale sono: febbre alta e improvvisa, tosse secca, dolori muscolari diffusi e mal di testa molto intenso. A questo quadro più raramente si possono accompagnare nausea, vomito o diarrea.
La prima cosa da fare è mettersi a letto e rinunciare a fare gli eroi, andando a lavorare o a scuola con trentotto e passa di febbre, perché così facendo si ottengono solo due risultati: si rischia di andare incontro a qualche complicanza e si infettano altri soggetti! Inoltre raramente si riesce a stare al lavoro per più di mezza giornata! Quindi: a letto!!!
Altri accorgimenti importanti sono quelli di bere il più possibile e di non coprirsi troppo. La febbre per scendere, ha bisogno che il corpo traspiri ed è difficile che possa farlo sotto strati e strati di vestiti e coperte. Quindi la regola è: un pigiama leggero e, appena passati i brividi, liberarsi dalle coperte (naturalmente si deve stare in un ambiente lontano dalle correnti d’aria e adeguatamente riscaldato). Pezze fredde e borsa del ghiaccio possono ulteriormente contribuire ad abbassare la febbre.
Va detta una cosa: la febbre non è una malattia, ma uno strumento che il nostro corpo usa per uccidere i virus, quindi non va combattuta ad oltranza, ma possibilmente sopportata per accorciare i tempi della malattia.
I farmaci da prendere sono il paracetamolo, che serve ad abbassare la febbre ed eliminare i dolori muscolari, e un sedativo della tosse che serve solo se questa impedisce di dormire.
Per i primi tre giorni è sufficiente. Se al quarto giorno persiste la febbre alta è opportuno farsi visitare dal medico.
Durante l’influenza, se non lo indica il medico, E’ VIETATO PRENDERE ANTIBIOTICI! Perché? Semplicemente perché non combattono il virus dell’influenza e debilitano l’organismo, con la conseguenza che al termine della malattia si rimane ancora più spompati di quanto già non avvenga. Inoltre possono creare resistenze nei batteri, con la conseguenza che nel momento in cui fosse poi necessario prenderli, non sono più efficaci. Quindi niente antibiotici.
E’ altamente consigliabile bere molto e consumare molta frutta anche sotto forma di succhi, perché contiene i sali minerali e le vitamine necessarie a non sentirsi troppo a terra durante e dopo la malattia. La dieta deve essere leggera ma non ci sono particolari restrizioni.
L’influenza dura in media cinque giorni. I primi due o tre con febbre alta, poi con febbricola a 37-37,5°C. Poi guarisce da sola. La vera cura è quindi prendersi cura di se stessi e, perché no? Per una volta, coccolarsi un po’!!!!