La dieta mediterranea non sarebbe la migliore del mondo, meglio quella inglese

I ricercatori dell’Università di Reading hanno dimostrato che l’alimentazione seguita da chi vive nella regione del Norfolk riduce la pressione sanguigna e tiene alla larga molte malattie cardiovascolari.

La dieta mediterranea non sarebbe la migliore del mondo, meglio quella inglese

Chiunque è al corrente dei notevoli benefici apportati dalla dieta mediterranea. Eppure, a differenza di quanto si possa credere, questo regime alimentare non sarebbe affatto il più sano in assoluto. A superarlo ci sarebbe il modello seguito da chi vive nel Norfolk, la contea inglese più orientale che si affaccia sul Mar del Nord.

Secondo uno studio scientifico realizzato dall’Università inglese di Reading, chi abita in questa regione ha una pressione sanguigna più bassa mediamente di 4 punti. Questa particolare condizione permette di ridurre al minimo le patologie cardiovascolari, che tralasciando l’impatto devastante del Covid, rimangono una delle prime cause di morte a livello mondiale.

Per arrivare a formulare queste conclusioni, i ricercatori inglesi hanno analizzato la salute di 25.000 abitanti residenti nella contea di Norfolk. Come poi documentato all’interno della rivista Scientific Reports, il segreto della loro salute è stato rintracciato nei flavonoidi, sostanze anti-ossidanti e bio-attive che apportano gli stessi benefici e in alcuni casi superano quelli garantiti dalla dieta mediterranea.

La presenza di questi composti sarebbe legata al consumo di due prodotti tipicamente inglesi, in altre parole il e le mele, che essendo ricchi di flavonoidi, migliorano la salute del cuore. Alla luce di questa scoperta, i carboidrati tipici della pasta finirebbero in secondo piano, facendo perdere punti alla più apprezzata e conosciuta dieta mediterranea.

Ad ogni modo, pur condividendo l’importanza dei risultati raggiunti da questo studio, sarebbe fuorviante esaltare i dettami di una cucina non certo famosa per la sua proverbiale salubrità. Anche la cucina mediterranea ha dimostrato di apportare notevoli aspetti positivi in quanto ricca di polifenoli, flavonoidi e antociani.

In secondo luogo anche lo stesso Gunter Kuhnle, il nutrizionista dell’Università di Reading che ha guidato lo studio, ha precisato che “ciò che questo studio ci offre è una scoperta oggettiva sull’associazione tra i flavonoidi, presenti nel tè e in alcuni frutti, e la pressione sanguigna”. Detto in altre parole gli italiani e i cultori della dieta mediterranea non devono sentirsi in pericolo, potendo continuare a consumare senza patemi d’animo il loro piatto di spaghetti al sugo con basilico, formaggio grattugiato e olio extra vergine di oliva.

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