La carne rossa presto tra le sostanze cancerogene

Secondo alcune voci, la carne rossa, sia quella fresca che quella lavorata, potrebbe essere inserita a breve, per volere dell’OMS, nella lista delle sostanze cancerogene per l’uomo

La carne rossa presto tra le sostanze cancerogene

E’ in arrivo una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’alimentazione. Secondo alcune voci e stando a ciò che viene riportato dal Daily Mail e dall’Indipendent, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l’autorizzazione dell’International Agency for Reserarch on Cancer (IARC), potrebbe inserire già lunedì prossimo la carne rossa (fresca o lavorata che essa sia) all’interno della lista delle sostanze cancerogene per l’uomo, nella quale troviamo, tra gli altri, il fumo, l’arsenico, l’alcol e l’amianto.

Questa probabile decisione scaturisce da una serie di valutazioni sui rischi cancerogeni della carne rossa sugli esseri umani, effettuati tra il 6 e il 13 ottobre a Lione, in Francia, proprio dalla IARC. Queste valutazioni avrebbero infatti confermato che l’eccesso di grassi e di proteine animali può causare un aumento considerevole del rischio di morire di tumore, la cui insorgenza verrebbe stimolata dallo zucchero contenuto nella carne rossa, il Neu5Gc.

In particolare questo sarebbe vero per carni rosse lavorate (cioè quelle trattate industrialmente), come il bacon, i wurstel, gli hamburger e le salsicce. Queste carni infatti, più di altre, sono sottoposte a salatura, affumicatura e aggiunta di prodotti chimici (ad esempio, conservanti chimici).

Potrebbero forse salvarsi da questa lista nera, oltre alle carni bianche, anche carni come manzo, agnello e maiale. Inoltre, probabilmente, l’OMS farà una distinzione tra la carne lavorata, che verrà etichettata come “probabilmente cancerogena per gli esseri umani”, e la carne rossa fresca, che verrà etichettata come “lievemente meno pericolosa”.

Per ora non vi è ancora nulla di deciso, ma si tratta solo di supposizioni, che verranno confermate o meno il prossimo lunedì. Tuttavia, qualora tutto questo venisse confermato, si tratterebbe di un duro colpo non solo per i contadini e l’industria della carne, ma anche per le catene di fast food, tra cui figurano colossi come McDonald’s e Burger King, che dovrebbero fare i conti con danni inestimabili.

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