Questa cura ormonale è la rivoluzione che migliorerà la qualità della vita dei malati di ipotiroidismo, anche di coloro che hanno asportato la tiroide.
Il paratormone sostitutivo rappresenta quello che per molti diabetici ha significato l’insulina, anch’essa un ormone peptico che permetterà di eliminare gli effetti collaterali delle cure in uso fino ad oggi. Anche se la malattia è stata individuata dal oltre 70 anni fino ad ora l’unica cura è stata a base di calcio e vitamina D rimedi che però non si sono dimostrati ottimali poichè si possono sviluppare calcificazioni nei reni ed in alcuni casi anche insufficienza renale che poi porta alla dialisi.
I malati posso avere bisogno anche di 9 grammi di calcio al giorno una dose stremamente elevata che non si assorbe bene nell’intestino e perciò possono insorgere gastroenteriti che costringono spesso a recarsi di frequente al pronto soccorso.
La carenza invece di calcio genera sintomi lievi come fragilità e secchezza di pelle, capelli ed unghie. Quando invece l’ipocalcemia è cronica compaiono anche intensi dolori all’intestino, coliche addominali, difficoltà a deglutire, alterazioni del battito cardiaco e del sistema nervoso centrale. Quando poi il problema perdura possono comparire anomalie dei denti, cataratta oculare e problemi alle ossa.
Negli Stati Uniti l’ormone è in vendita dal 2015 ed i dati raccolti sui malati hanno dimostrato che il medicinale funziona con ottimi risultati.
La cura prevede una iniezione al giorno sotto cute. Sono previsti quattro dosaggi differenti a seconda del grado di ipocalcemia e della storia clinica del malato. Le prime 15-20 punture vanno fatte in appositi centri endocrinologici perchè prima serve un esame del sangue che misuri il livello del calcio. Poi si prosegue a casa con controlli ogni due, tre mesi.
Questa nuova cura permetterà di garantire un risparmio sulle risorse ospedaliere perchè i continui ricoveri del malati rappresentano un elevato esborso er il servizio sanitario nazionale. L’agenzia europea dei medicinali ha autorizzato la cura con paratormone ma il farmaco ha un costo elevato quindi spetterà all’agenzia italiana del medicinale stabilire quali persone senza più la tiroide avranno diritto all’esenzione del ticket.
Marta, trentenne, è la prima italiana ad usufruire della nuova cura. Da quando le è stata asportata la tiroide a seguito di un tumore, non poteva più viaggiare, andare in vacanza, studiare o lavorare regolarmente a causa dei continui ricoveri al pronto soccorso per dolori forti al ventre, al viso, alle gambe ed ai piedi, crampi e spasmi muscolari, convulsioni, prurito alle labbra ed alle dita sia delle mani sia dei piedi. Una vita d’inferno a causa dell’ipotiroidismo e delle vecchie cure. Ora finalmente con questo ormone la sua esistenza cambierà.