Ipertensione: valori di riferimento, sintomi, cause, diagnosi, terapia

L'ipertensione è la malattia del secolo. Scopriamo cos'è, come si manifesta e con quali sintomi, ma soprattutto le cause scatenanti, la diagnosi e la terapia.

Ipertensione: valori di riferimento, sintomi, cause, diagnosi, terapia

L’ipertensione arteriosa si manifesta quando la pressione del sangue sulle pareti delle arterie supera i valori soglia di 90 mmHgh (minima) e 140 mmHg (massima). Si tratta di una condizione che costituisce un fattore di rischio per altre patologie cardiovascolari (infarto e ictus), sia di altri organi, come i reni e la retina.

Ad essere iperteso è circa un quarto degli italiani (circa 15 milioni) ma di questi solo la metà ne sono consapevoli e più del 60%, nonostante la terapia, non raggiunge valori pressori adeguati.

Sintomi

L’ipertensione non presenta sintomi specifici (è asintomatica),tanto da essere nota come killer silenzioso. Solo raramente si manifesta con palpitazioni, vertigini, cefalea, nervosismo, stanchezza, ronzii, fosfeni (lampi di luce) e altri disturbi visivi.Tra gli altri segni di pressione alta troviamo mal di testa dietro la nuca al risveglio, che scompare spontaneamente dopo alcune ore, epistassi, ossia perdita di sangue dal naso, impotenza. Ovviamente accanto a questi sintomi, ci sono manifestazioni cui si deve prestare massima attenzione: aritmie cardiache, attacchi transitori di ischemia cerebrale, epistassi, emorragia sottocongiuntivale.

Cause

L’ipertensione arteriosa si classifica in essenziale (primaria) se non esiste una causa precisa che scatena la condizione, ma piuttosto una serie di meccanismi complessi che regolano la pressione sanguigna (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione) e ipertensione secondaria, come conseguenza di altre malattie, genetiche o acquisite.

L’aumento dei valori di pressione arteriosa dipende dall’uso di farmaci come spray nasali, cortisone, pillola anticoncezionale, abuso di sostanze stupefacenti, cocaina, anfetamine. Tra le condizioni e i fattori di rischio che possono predisporre all’ipertensione: età, fumo di sigaretta, eccesso di peso corporeo, sedentarietà, ipercolesterolemia, diabete, stress, familiarità.

Diagnosi

Il metodo più efficace per diagnosticare precocemente l’ipertensione è misurarla con regolarità, utilizzando vari apparecchi manuali, dagli oscillometri semiautomatici allo sfigmomanometro aneroide. Prima di misurarla, occorre restare seduti per alcuni minuti, con entrambi i piedi sul pavimento e le braccia in posizione di riposo, appoggiate al tavolo.

Quando misurarla? Se non si è in trattamento con i farmaci anti-ipertensivi, bastano due misurazioni a distanza di almeno 1-2 minuti al mattino (dalle 6 alle 9, prima di colazione), due misurazioni alla sera (dalle 18 alle 21, prima di cena), durante la settimana che precede la visita dal medico. Se si è a inizio trattamento con farmaci anti-ipertensivi, si fanno due misurazioni al mattino, prima dell’assunzione dei farmaci, e due misurazioni alla sera, dalle 18 alle 21, durante la settimana che precede la visita medica.

Terapia

L’ipertensione di lieve entità può essere trattata senza farmaci, intervenendo sulle abitudini di vita con attività fisica aerobica (passeggiate, nuoto, bici), alimentazione sana e bilanciata. In caso di ipertensione moderata o grave, potrebbe essere necessario associare una terapia farmacologica a base di diuretici, beta-bloccanti, ACE inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti del recettore dell’angiotensina. Mai assumere farmaci in modo irregolare, sospenderli o ridurli autonomamente, controllare la pressione in continuazione o, al contrario, saltare i controlli medici. Eventuali cambiamenti in caso di assunzione di altri farmaci o se si è in vacanza, vanno sempre decisi col medico.

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