Ipertensione: ricercatori italiani identificano una molecola in grado di contrastarla

Un team di ricercatori italiani ha identificato una nuova molecola che permette di contrastare l'ipertensione. Questa molecola si trova nell'alga spirulina

Ipertensione: ricercatori italiani identificano una molecola in grado di contrastarla

L’ipertensione è una condizione che consiste nell’aumento della pressione del sangue nelle arterie. Colpisce ogni giorno, uomini, donne e bambini. È responsabile di ictus, infarti e di altre patologie cardiovascolari.

Un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto una nuova molecola in grado di arrestare i suoi effetti e favorire la vasodilatazione. Questa molecola si trova nell’alga spirulina, nota scientificamente come Arthrospira platensis.

Lo studio

Lo studio è stato condotto dall’Unità di Fisiopatologia Vascolare presso l’IRCCS Neuromed di Pozzilli; al progetto hanno partecipato un gruppo di ricercatori dell’Università di Salerno, della Sapienza di Roma e dell’Università Federico II di Napoli. A coordinare la ricerca sono stati i professori Carmine Vecchione e Albino Carrizzo.

Il team di studiosi, dopo aver scisso le componenti chimiche delle proteine, ha identificato un peptide, un cianobatterio composto da aminoacidi, in grado di contrastare gli effetti dell’ipertensione nell’alga spirulina.
Questo batterio, battezzato SP6, è capace di svolgere il processo di fotosintesi e di indurre il processo di vasodilatazione di vene e arterie. I test sono stati effettuati su vasi sanguigni coltivati in laboratorio e su topi e hanno dimostrato di favorire la vasodilatazione.

È lo stesso Professor Carrizzo a spiegare come sono arrivati alla scoperta: “Abbiamo iniziato la nostra ricerca simulando una digestione gastrointestinale dell’estratto grezzo di spirulina: in altre parole, abbiamo riprodotto ciò che accade nell’intestino umano dopo aver ingerito la sostanza, per isolare i peptidi che verrebbero assorbiti dal nostro organismo“.
Il direttore dell’Unità di Fisiopatologia Vascolare presso l’istituto molisano, il Professor Vecchione, conferma quanto dichiarato dal collega. Poi aggiunge che questa molecola potrebbe essere anche la risposta per correggere il processo di dell’endotelio da parte dell’ossido nitrico nei soggetti ipertesi.

La molecola potrebbe fornire nuove terapie farmacologiche con ingredienti naturali contro l’ipertensione; per questo motivo, dopo aver eseguito i test in laboratorio, il gruppo di ricercatori sta effettuando nuove ricerche e studi per verificarne l’effettiva efficacia anche sull’uomo.

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