Sono circa 20.000 i bambini e gli adolescenti che in Italia sono affetti da diabete mellito di tipo 1.
Si tratta di una patologia cronica autoimmune, cioè causata da un malfunzionamento del sistema immunitario, che fa si che il pancreas non sia più in grado di produrre insulina.
L’incidenza di questa patologia è in aumento in tutto il mondo ed infatti oggi il diabete mellito rappresenta la più frequente malattia endocrina dell’età pediatrica.
A differenza del diabete tipo 2, più frequente negli adulti, nel bambino la causa dell’iperglicemia è la riduzione progressiva della produzione di insulina a causa della distruzione, da parte dell’organismo, delle cellule che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di tale ormone.
La progressiva distruzione di queste cellule comporta una lenta riduzione della produzione di insulina e, di conseguenza, un eccesso di glucosio nel sangue che viene eliminato attraverso l’urina.I sintomi principali sono quelli legati ad un aumento della quantità di urine emesse e dunque dell’aumento della frequenza con cui il bambino ha necessità di fare pipì, soprattutto nelle ore notturne.
La perdita di peso rapida, nonostante un aumento della necessità di cibo, unita alla forte sete, sono gli altri principali sintomi da tenere in considerazione.
Il diabete può essere diagnosticato attraverso semplici esami del sangue che possono essere eseguiti anche presso lo studio del pediatra, utilizzando una semplice goccia di sangue o un campione di urine.
L’ipoglicemia è la complicanza più temibile nei giovani con diabete di tipo 1. Può essere asintomatica ma, nel caso in cui la glicemia scenda velocemente, può dare sintomatologia come pallore, sudorazione, tremore, senso di fame, palpitazioni, a cui, se la condizione persiste, si possono aggiungere confusione mentale, disorientamento e debolezza. In questa fase si è ancora in grado di correre ai ripari da soli, assumendo liquidi zuccherati.
Il diabete, per fortuna sempre più raramente grazie al miglioramento degli standard di cura, può comportare anche complicanze a lungo termine a livello di diversi organi nel corso degli anni, come malattie microvascolari, neuropatie, nefropatie e complicanze oculari o macrovascolari come cardiopatia o aterosclerosi.
La terapia del diabete di tipo 1 si basa sulla somministrazione di insulina integrata in una programma nutrizionale e di attività fisica individualizzata. I Pediatri Diabetologi sono ormai tutti concordi sul fatto che il regime terapeutico che prevede tre o quattro somministrazioni di insulina o il microinfusore sottocutaneo, rappresenti il migliore approccio terapeutico utile anche per ritardare o prevenire le complicanze.
Oltre al fattore fisico è molto importante anche l’aspetto psicologico con cui viene affrontato l’approccio alla malattia, ed è così fondamentale l’atteggiamento dei genitori e della famiglia nei confronti del figlio diabetico, con l’avvio di un percorso di consapevolezza che lasci comunque al bambino lo spazio di poter crescere senza problemi, pur seguendo le regole e le limitazioni che il diabete impone.
Per fare in modo che tutto ciò sia possibile, è necessario che al momento della diagnosi il paziente e la sua famiglia affrontino un delicato percorso di elaborazione della malattia. In questo la Diabetologia Pediatrica italiana è all’avanguardia attraverso la organizzazione di campi scuola, week end educativi per adolescenti, gruppi psicologici per genitori, bambini, adolescenti, chat diabetologiche online.
Purtroppo però, nonostante tutti i tentativi fatti negli ultimi decenni, al momento non esiste alcun modo certo per prevenire il diabete di tipo 1.