Essere colpiti da ictus e ricevere le cure immediate necessarie è possibile solo se ci si trova nel posto giusto. E’ quello che accade in Italia, dove alcune città purtroppo non sono attrezzate con il codice ictus e le unità speciali più vicine sono distanti svariati chilometri.
L’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (Alice) proprio nel mese della prevenzione dell’ictus, afferma che in Italia sarebbero necessari circa 350 Stroke Unit ma in realtà ce ne sono solo 166, e 103 di esse sono al nord. Napoli non ne possiede nemmeno una, il Lazio ne ha 5, tutte a Roma.
Domenico Inzitari, responsabile della Stroke Unit all’ospedale Careggi di Firenze, dichiara: “Il primo passo sarebbe estendere ovunque l’uso del codice ictus, per il momento attivo in Toscana, Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria e parte dell’Emilia Romagna. Si tratta di dare un “bollino” ai casi identificati come possibile ictus, così da far loro percorrere una corsia preferenziale per arrivare prima possibile nel reparto giusto: solo il 5% delle vittime ha necessità di assistenza cardiorespiratoria, uno dei requisiti per avere il “codice rosso” che innesca la precedenza dei soccorsi, così dove non è attivo un codice ictus si perde molto tempo prezioso e i pazienti finiscono nel pronto soccorso più vicino, non sempre attrezzato per gestire al meglio la malattia”.
In pratica, se si è trasportati in una Stroke Unit in presenza di ictus si ha la possibilità di diminuire del 25% la disabilità a un anno e i costi si ripagherebbero in circa due anni.
Nelle Stroke Unit la riabilitazione può iniziare fin dalle prime ore e questo è molto importante per un recupero ottimale, cosa che non accade nei centri accreditati in quanto la possibilità di accesso ai trattamenti cambia da regione a regione e i costi spesso ricadono sulle famiglie. L’ictus rappresenta la prima causa di disabilità negli adulti ma se tutto funzionasse a dovere molta gente guarirebbe prima e avrebbe la possibilità di sopravvivere agli attacchi improvvisi. Purtroppo il fenomeno non accenna a diminuire e i servizi offerti non giovano in positivo ai pazienti che vengono colpiti da ictus.