Ilaria Capua: "Plausibile che Covid-19 sia nato in laboratorio"

A dirlo è la nota virologa del One Health Center della Florida che è stata intervistata dal quotidiano La Stampa. La professoressa è dell'avviso che bisognerebbe investire nella ricerca, il vaccino potrebbe essere in spray o cerotto.

Ilaria Capua: "Plausibile che Covid-19 sia nato in laboratorio"

“L’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio è ritenuta plausibile al punto tale da dover mandare una squadra di esperti a verificare cosa è successo”. Queste sono le parole di Ilaria Capua, professoressa di virologia presso l’Università della Florida e direttrice del One Health Center.

L’esperta è stata intervistata dal Corriere della Sera circa la situazione pandemica che sta interessando il mondo intero. Secondo lei se l’Oms ha deciso di mandare una squadra di esperti a Wuhan, un anno dopo l’esplosione della pandemia, “un motivo c’è”. La professoressa ha informato che è risaputo che in alcuni laboratori del mondo si manipolano tecnologie in grado di alterare virus naturali

“Questi esperimenti detti Gof (Gain of fuction, acquisizione di funzioni) mirano a far acquisire a virus naturali o di laboratorio alcune caratteristiche come la virulenza o la trasmissibilità per poi studiarne i meccanismi in sistemi di ricerca artificiali” – queste sono le esatte parole che ha pronunciato la Capua e riportate dall’agenzia Agi. La Capua ha detto che di questi esperimenti se ne è parlato molto nel 2012, allorquando un gruppo di scienziati che erano finanziati da enti pubblici trasformarono virus dell’influenza aviaria H5N1 in una variante più contagiosa. 

Ilaria Capua: “Investire nella ricerca”

Secondo Ilaria Capua oggi si dovrebbe decidere se investire nella ricerca oppure no. Quella che l’esperta si pone è una autentica domanda, in quanto oggi bisogna “spingersi nell’immaginare un mondo che grazie al Covid-19 avrà presto vaccini in formato cerotto, spray, chip che possono arrivare a destinazione anche senza un involucro gigantesco e refrigerante”– questo è il pensiero della professoressa.

Tra l’altro il trasporto dei sieri anti Covid in tutto il mondo, che spesso necessitano di essere conservati a basse o bassissime temperature, si sta rivelando uno dei principali problemi della logistica. La professoressa del One Health Center ha affermato che il dibattito in questione animerà il prossimo futuro della nostra società, per cui bisognerà fare scelte oculate. 

Per la ricerca soldi non ce ne sono mai abbastanza secondo Ilaria Capua, ma questo che stiamo vivendo ora con il Covid-19 è un momento di consapevolezza “che non ripasserà fino alla (ahimè) prossima pandemia” – così ha concluso la sua intervista la Capua al Corriere della Sera. C’è bisogno quindi che i governi di tutto il mondo investano per poter affrontare al meglio le prossime future sfide sanitarie.

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