Il test del sangue che scova 50 diversi tipi di tumore

Il nuovo test del sangue basato su un software che sfrutta l’intelligenza artificiale, permette di individuare precocemente 50 diversi tipi di tumore. I falsi positivi sono molto contenuti, in quanto limitati ad appena lo 0,7% dei casi.

Il test del sangue che scova 50 diversi tipi di tumore

Quello che per molto tempo è stato solo un sogno, nel giro di pochi anni potrebbe diventare realtà. Per mezzo di un comune prelievo del sangue, in un futuro non molto lontano sarà alquanto semplice scoprire precocemente oltre 50 diversi tipi di tumore. Come documentato su Annals of Oncology, un importante studio capeggiato da US Oncology – che è stato portato a termine grazie al supporto di diversi centri medico-scientifici localizzati negli Stati Uniti e in Inghilterra – ha messo a punto una biopsia liquida per la diagnosi precoce delle forme più diffuse di cancro.

Il test che si prefigge come obiettivo quello di rilevare il dna tumorale circolante nel sangue, è stato sviluppato facendo uso di un software che sfrutta i principi dell’intelligenza artificiale. Per configurarlo è stata necessaria la partecipazione di 6.700 volontari sia sani che con tumori non trattati.

Il gruppo preso in esame ha fornito i campioni di sangue necessari per ottenere una mole sufficiente di dati per diagnosticare in anticipo le neoplasie. L’aspetto più rilevante di questa biopsia, sta nella capacità di rilevare anche i tumori per i quali ad oggi non esistono metodi di screening o che vengono scoperti quando è ormai troppo tardi, in quanto giunti alla fase metastatica.

A tutto ciò bisogna aggiungere il vantaggio di un tasso molto contenuto di falsi positivi, limitati ad appena lo 0,7% dei casi. L’accuratezza è poi confermata dalla capacità di identificare il tessuto di origine del tumore: il test lo ha riconosciuto nel 96% dei campioni, e nel 93% dei casi era corretto. Pur essendo molto promettente, questo genere di test non è attualmente abbastanza maturo per essere utilizzato nella diagnosi precoce su larga scala.

Come precisato da Alberto Bardelli, Ordinario del Dipartimento di Oncologia all’Università di Torino e presidente della European Association for Cancer Research, al momento sono necessari ulteriori test per valutare l’efficacia e la sensibilità nell’individuare le neoplasie negli stadi più precoci di sviluppo, quando la malattia rilascia nell’organismo una quantità molto circoscritta di dna.

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