I numerosi danni provocati dal fumo passivo sono ormai noti a tutti. Tra questi ricordiamo: irritazioni alle vie respiratorie (bronchite, tosse, catarro, asma), aumento del rischio di tumore ai polmoni e di malattie cardiovascolari.
A questa lista, secondo un recente studio giapponese pubblicato sul “British Medical Journal”, se ne aggiungerebbe però un altro. I ricercatori coinvolti in questo studio avrebbero infatti dimostrato che il fumo passivo può nuocere anche al sorriso dei bambini; in particolare, i bambini con quattro mesi di vita o meno esposti al fumo passivo hanno un rischio quasi doppio di sviluppare carie nei denti da latte (dentatura decidua).
I denti da latte infatti sono più delicati di quelli degli adulti, e dunque più facilmente vulnerabili (più facilmente attaccabili dalla cotinina, un sottoprodotto della nicotina), perché coperti da uno strato di smalto molto più sottile.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori giapponesi hanno preso in esame oltre 75.000 bambini nati tra il 2004 e il 2010 e hanno chiesto alle loro mamme di rispondere ad alcune semplici domande necessarie per valutare il livello di esposizione al fumo passivo del bambino, dalla gravidanza ai tre anni di età.
Dai risultati è emerso che: nella metà dei casi vi era almeno un soggetto fumatore in famiglia, nel 6,8% dei casi vi sono state esposizione dirette dei bambini al fumo, circa 13.000 sono stati i casi di carie registrati nei più piccoli. I ricercatori hanno inoltre osservato che, come già accennato in precedenza, l’esposizione al fumo dei bambini di età inferiore o uguale ai quattro mesi raddoppiava il rischio di sviluppare carie.
Roberto Boffi, responsabile fisiopatologia respiratoria e Centro antifumo dell’Istituto dei tumori di Milano, ha commentato: “Non stupisce che il fumo passivo possa aumentare il rischio di carie nei bambini visto che sappiamo benissimo che questo problema è frequente nei fumatori. Il fumo passivo fa male a tutti, ma ci sono alcune categorie particolarmente sensibili (che comprendono bambini, donne incinte, asmatici, ma, a mio parere, anche cardiopatici, malati di tumore ecc) che vanno tutelate con il buon senso e l’educazione”.