Il Coronavirus sta mutando, a breve diventerà un comune raffreddore

A sostenerlo è Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Irccs San Raffaele di Milano. Ad ogni modo pur essendo meno pericoloso, è lui stesso a precisare che sarebbe sbagliato abbassare prematuramente la guardia.

Il Coronavirus sta mutando, a breve diventerà un comune raffreddore

Il Coronavirus è un nemico che batte in ritirata. È questa in sintesi la posizione del professor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Irccs San Raffaele di Milano. Come da lui aggiunto, “se dalla trincea vedi il nemico che si ritira non hai ancora vinto la guerra, ma qualcosa sta accadendo”.

E in effetti per dare l’idea che il pericolo più grande sia ormai alle spalle, è sufficiente considerare lo stato delle terapie intensive, decisamente meno sotto stress rispetto allo scorso mese di marzo, quando erano affollate da un gran numero di pazienti che raggiungevano il pronto soccorso in preda a gravi crisi respiratorie e polmoniti. Ora invece, così come documentato dalla Protezione Civile, lo scenario è completamente cambiato, lasciando scorgere una luce in fondo al tunnel.

A questo punto ci si domanda come debba essere considerato il virus responsabile della più grave pandemia del XXI secolo. Dal punto di vista del virologo del San Raffaele, il Coronavirus sarebbe da catalogare al pari di un cugino del raffreddore. Ciononostante sarebbe assolutamente sbagliato prenderlo sottogamba; al momento attuale è necessario continuare a trattarlo come ostile e pericoloso.

Detto in altre parole, bisognerà continuare a rispettare le regole sul distanziamento sociale, ma in ragione di quelli che sono gli ultimi dati disponibili, si potrà iniziare a sperare. Ovviamente è presto anche per fare previsioni su quando finirà la pandemia, anche se con ottimismo è ragionevole dedurre che se alla fine dell’estate non sarà scomparsa, potrà comunque essersi ridotta ai minimi termini.

A dare questi segnali incoraggianti è il virus stesso, che stando a quanto dichiarato da Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, sta mutando perdendo progressivamente potenza. Oltre ad essere meno contagioso e letale, il virus si sta adattando in modo tale da non uccidere l’ospite.

Con questo trend, la virologa Ilaria Capua si è addirittura spinta a sostenere che tra non molto, non ci sarebbe nemmeno bisogno di mettere a punto un vaccino. Proprio per questo motivo, lei stessa è convinta che la battaglia potrà essere vinta non tanto con l’arma del vaccino, ma adottando dei comportamenti responsabili, basati sulle regole del distanziamento sociale e sull’importanza di lavare le mani per ridurre al minimo il contagio.

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