Ibuprofene: in gravidanza può danneggiare il feto di sesso maschile

Una nuova ricerca svelata dall'INSERM che l'assunzione di Ibuprofene in gravidanza può danneggiare il feto di sesso maschile, soprattutto nel primo trimestre.

Ibuprofene: in gravidanza può danneggiare il feto di sesso maschile

Ci sono delle novità che riguardano l’utilizzo di medicinali durante la gravidanza. L’assunzione di ibuprofene all’inizio della gravidanza può causare disturbi ormonali in feti di sesso maschile, con possibili conseguenze sullo sviluppo del tratto urogenitale, secondo uno studio pubblicato il 10 marzo 2017. 

Questo farmaco sopprime la produzione di diversi ormoni come il testosterone dei testicoli, che controlla tra l’altro la discesa dei testicoli, avverte la ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports

Questi effetti si possono avere anche con la consueta dose consigliata di ibuprofene, uno dei farmaci più assunti in gravidanza contro leggeri malessere. Una donna su dieci dice di averlo assunto durante la gravidanza, ma diversi studi indicano che tre donne su dieci hanno fatto ricorso ad esso senza alcuna prescrizione medica. 

L’Istituto francese della salute e della ricerca medica (INSERM), coordinatore dello studio, ha affermato in un comunicato che le indagini epidemiologiche condotte negli ultimi anni hanno dimostrato un’associazione tra l’assunzione di antidolorifici e gli effetti indesiderati sul bambino, come sottopeso alla nascita o l’asma

Altri studi con paracetamolo e aspirina hanno mostrato che il consumo di questi potrebbe disturbare il sistema endocrino testicolare del feto, ma gli effetti dell’ibuprofene non erano stati testati fino ad ora. 

Gli effetti descritti sono stati riscontrati durante il primo trimestre di gravidanza, ma non nel secondo. “Tutti gli indici suggeriscono cautela nell’uso del farmaco nel primo trimestre”.

“Se prendiamo in considerazione i dati disponibili, sembra che chi prende diversi antidolorifici durante la gravidanza va contro un rischio maggiore per l’equilibrio ormonale del feto di sesso maschile” ha concluso Jégou Bernard, direttore della ricerca presso l’INSERM.

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