I pensieri negativi aumentano la possibilità di sviluppare la demenza

Ricercatori dell'University College London hanno scoperto che il pensiero "pensiero negativo ripetitivo" (RNT) può aumentare la possibilità di sviluppare la demenza.

I pensieri negativi aumentano la possibilità di sviluppare la demenza

Una nota canzone recitava “penso positivo” ed era un buon consiglio, perché pensare positivamente migliora le nostre chance di vita, l’umore e secondo i ricercatori inglesi evita di sviluppare l’Alzheimer in età avanzata. Lo studio è stato promosso dalla Alzheimer’s Society e portato avanti da una équipe di ricercatori di tre diversi centri guidati dalla dott.ssa Natalie Marchant della University College of London.

La Marchant ha dichiarato che era già nota in passato una correlazione tra depressione, ansia e Alzheimer, la ricerca ha permesso però di scoprire la ragione scientifica per cui “i modelli cronici di pensiero negativo per un lungo periodo di tempo potrebbero aumentare il rischio di demenza“. Lo studio è stato effettuato su 360 persone, che per due anni sono state sottoposte a test sulla memoria, l’attenzione, la cognizione spaziale e il linguaggio.

Gli scienziati li hanno sottoposti anche a domande su come rielaboravano le situazioni negative per valutare la ruminazione sul passato e la preoccupazione per il futuro, due fattori che permettono di valutare il livello di RNT, pensiero negativo ricorrente. Per tutti i soggetti sè stato previsto anche un monitoraggio di ansia e depressione, malattie che non comportano necessariamente un RNT, che va valutato separatamente.

Molti (113) sono stati anche sottoposti a scansioni cerebrali per misurare il livello di deposito amiloide e tau, le due proteine che causano la demenza. La ricerca ha confermato un fatto purtroppo noto: depressione e ansia provocano un declino cognitivo. La scoperta interessante dello studio è stata però che sono solo i soggetti con un livello elevato di pensiero negativo ricorrente ad avere un elevato accumulo nel cervello delle proteine che causano l’Alzheimer e quelli che sperimentano un declino cognitivo più marcato.

In poche parole essere depressi o ansiosi non aumenta di per sé la possibilità di sviluppare la demenza, ma fare continui pensieri negativi sì. Il Dr Gael Chételat, che è coautore della ricerca, ha spiegato: “I nostri pensieri possono avere un impatto biologico sulla nostra salute fisica, che potrebbe essere positiva o negativa” e lo stress fisiologico aumenta la probabilità di deposizione di amiloide e tau nel nostro cervello.

Più siamo concentrati sulle preoccupazioni più sostanze dannose si accumulano nel nostro cervello. La speranza dei ricercatori è che attraverso tecniche di rilassamento come la meditazione, l’allenamento alla consapevolezza e terapie psicologiche mirate per imparare a pensare in maniera positiva possano funzionare come fattori di prevenzione.

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