Secondo una recente ricerca condotta dai ricercatori del consorzio internazionale GIANT (Genetic Investigation of Anthropometric Traits) tra Usa, Europa e Australia, oltre 400 geni sarebbero quelli in grado di determinare l’altezza di una persona da adulta. I risultati della ricerca sono stati resi noti online su Nature Genetics. Tra gli oltre 450 ricercatori che si sono occupati di questo studio figurano anche numerosi italiani, ad esempio i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, quelli di Milano-Bicocca e dell’Università di Pisa.
La ricerca ha visto protagoniste oltre 250 mila persone, che hanno sottoposto il loro DNA a numerosi test. Grazie alla loro preziosa collaborazione, si è scoperto che il numero di geni che sono in grado di influenzare l’altezza non è di 200, come si credeva fino a poco tempo fa, ma bensì più del doppio.
Che l’altezza di una persona sia scritta nel suo Dna lo si sapeva già (risale al 2007 la pubblicazione del primo lavoro che annunciava la scoperta del primo gene dell’altezza); la novità sta proprio nell’aver determinato il numero di geni coinvolti. Si tratta infatti di una scoperta molto rilevante, che potrà permettere di chiarire ulteriormente le cause genetiche del nanismo, le anomalie nella crescita dei bambini (di cui sarebbe responsabile un gene denominato gene mTOR), il collegamento di alcune malattie, tra cui osteoporosi, cancro e diabete, che sembrano, ad oggi, essere legate in parte alla statura.
Il professor Tim Frayling, dell’University of Exeter Medical School, ha dichiarato: “E’ noto che le persone nate da genitori alti hanno maggiori probabilità di essere alte. Questo è determinato dalle variazioni della sequenza del DNA che ereditiamo dai nostri genitori. In questo studio abbiamo identificato quasi 700 varianti genetiche che determinano l’altezza di una persona. La ricerca potrà avere un impatto reale nel trattamento di malattie che possono essere influenzate dall’altezza, come l’osteoporosi, il cancro o malattie cardiache. E’ inoltre un passo avanti verso un test che può rassicurare i genitori preoccupati della scarsa crescita del loro bambino, perché la maggior parte di questi bambini ha probabilmente ereditato un grande lotto di brevi geni”.
Andrew Wood, dell’University of Exeter Medical School, ha inoltre detto: “Sappiamo che a livello di popolazione generale siamo diventati più alti nell’arco delle ultime generazioni, grazie ad una serie di fattori che comprendono naturalmente anche l’alimentazione. Tuttavia almeno l’80% dei fattori che determinano la variabilità dell’altezza sono imputabili alla genetica e solo il restante 20% ai fattori ambientali. L’importanza dei risultati descritti nel nostro studio suggerisce come studi genetici ‘massivi’, dell’ordine di milioni di persone, ci aiuteranno a scoprire tutte le sfumature che le variazioni genetiche possono avere nell’influenzare lo stato di salute, il comportamento, la forma del corpo e tutto ciò che ci rende quelli che siamo”.