I detergenti per le pulizie domestiche sono dannosi per i polmoni

A sostenerlo troviamo uno studio scientifico europeo che ha messo sotto la lente i comuni detergenti chimici utilizzati per le pulizie di casa. Secondo gli autori di tale ricerca, questi prodotti riducono le normali funzioni polmonari.

I detergenti per le pulizie domestiche sono dannosi per i polmoni

Tra i vari nemici dei nostri polmoni non troviamo solo il fumo e lo smog, ma anche tutti quei prodotti per le pulizie di cui fanno largo uso le massaie. Lo avrete intuito, stiamo parlando dei detergenti impiegati per assolvere alle quotidiane faccende domestiche. Le categorie più esposte ai loro effetti negativi sarebbero quindi le casalinghe e tutti coloro che prestano servizio nel settore delle pulizie.

A lanciare l’allarme sono le conclusioni di uno studio da poco pubblicate sull’American journal of respiratory and critical care medicine. La ricerca in questione è stata condotta su scala europea: a dirigerla ci hanno pensato alcuni scienziati norvegesi che hanno coordinato un gruppo di colleghi, tra cui due esperti italiani.

Dalle loro analisi è emerso che le particelle presenti all’interno di questi prodotti irritano le vie respiratorie. Si tratterebbe di un processo lento ma comunque inesorabile, capace di accelerare il declino della funzione polmonare. Se ne deduce che con il trascorrere degli anni a contatto con queste sostanze, l’efficienza e la salute respiratoria verrebbero inevitabilmente compromesse.

Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno preso in esame un campione di 6.235 volontari distribuiti in 22 centri di studio sparsi in mezza Europa. Come passo successivo hanno monitorato le loro attività durante l’arco di un ventennio. Si è così scoperto che il volume espiratorio massimo era calato maggiormente nelle persone abitualmente alle prese con stracci, spray e flaconi. Nello specifico i test si sono focalizzati su quella che è la diminuzione della quantità massima di aria espulsa durante il primo secondo di rilevazione.

Per i capofila norvegesi, gli effluvi dei detergenti arriverebbero a causare lo stesso nocumento arrecato dal fumo quotidiano di una sigaretta. Del resto già nel 2004 uno studio finanziato dall’Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza del Lavoro aveva descritto il lavoro delle casalinghe e degli addetti del comparto delle pulizie come “una vera e propria guerra chimica in miniatura”. A questo punto non resta altro che limitarne il più possibile l’utilizzo. Spesso può anche essere sufficiente l’acqua, mentre per lo sporco più ostinato si può ricorrere all’aceto, al succo di limone o al bicarbonato.

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