Green pass esteso a tutti i lavoratori pubblici e privati

Con decreto adottato all'unanimità nella seduta del 16 settembre, il Consiglio dei Ministri ha esteso l'obbligo del green pass a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato

Green pass esteso a tutti i lavoratori pubblici e privati

Tanto tuonò che piovve. Com’era ampiamente prevedibile, il Consiglio dei Ministri, nella giornata di ieri 16 settembre, all’unanimità, ha approvato il nuovo decreto legge che estende l’obbligo del green pass a tutti i lavoratori pubblici e privati, comprese colf e badanti.

Il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 15 ottobre e avrà validità fino al 31 dicembre del corrente anno. Interesserà complessivamente 23 milioni di lavoratori, compresi deputati e senatori. Per questi ultimi, in base al principio costituzionale dell’autodeterminazione, saranno Camera e Senato a decidere quando e come adeguarsi.

Il decreto introduce anzitutto l’obbligo per tutti i dipendenti pubblici nonché per gli eletti a cariche istituzionali. Anche tutti quei soggetti che, a qualsiasi titolo, svolgono attività lavorative in una istituzione pubblica, anche se con contratti esterni, dovranno adeguarsi. Idem per il settore privato. «chiunque svolge un’attività lavorativa» reccita il decreto «per accedere al luogo di lavoro è obbligato a possedere ed esibire la certificazione». Sono dispensati dal farlo i soggetti che sono esentati dalla vaccinazione.

Dovranno essere in possesso del green pass anche i magistrati ordinari e onorari, gli avvocati, i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. Non è previsto però l’obbligo per gli avvocati, i consulenti, i periti, i testimoni e le parti processuali.

Su richiesta delle Regioni, chi non vorrà vaccinarsi potrà acquistare i tamponi a prezzo calmierato presso le farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa al prezzo di 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. I tamponi saranno invece gratuiti per chi non si può vaccinare. Cisl Cgil e Uil avevano chiesto, almeno in una fase transitoria, di rendere i tamponi gratuiti per chiunque. Richiesta non accolta dall’esecutivo che teme che la gratuità possa disincentivare a vaccinarsi.

La validità dell’esito dei tamponi molecolari, su proposta del ministro per lo sviluppo Economico Giorgetti, sarà estesa a 72 ore, mentre quella degli antigenici continuerà ad essere di 48 ore. Il tampone è obbligatorio anche per chi svolge attività di volontariato.

Per quanto riguarda i controlli, saranno a carico dei datori di lavoro che potranno delegare un responsabile incaricato degli accertamenti. Laddove è possibile, dovranno essere eseguiti al momento dell’ingresso nel luogo di lavoro.

E’ previsto lo stop dello stipendio fin dal primo giorno per i lavoratori del pubblico e del privato che non abbiano il green pass. Nel pubblico chi non ha il certificato vaccinale è ritenuto “assente ingiustificato” e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso. Nel privato invece il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. In entrambi i casi non è prevista conseguenza disciplinare e il lavoratore non perde il posto di lavoro.

Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste sanzioni da 400 a 1000 euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro. 

Continua a leggere su Fidelity News