Giornata dello Stop smoking: entro il 2030 il fumo da sigarette ucciderà 8 milioni di persone

Questo dato deve portare a delle riflessioni, se si considera che nel Sud Italia è raddoppiato il numero delle donne fumatrici rispetto a quelle del Settentrione.

Giornata dello Stop smoking: entro il 2030 il fumo da sigarette ucciderà 8 milioni di persone

E’ stata organizzata una campagna contro il fumo della sigaretta: si tratta della cosiddetta giornata dello stop smoking. Sono stati riportati dei dati importanti dall’Istituto superiore della Sanità che evidenziano quanto sia un fenomeno presente soprattutto al Sud dove si registra la percentuale più alta di fumatrici.

Si deve notare l’importanza di efficaci politiche di contrasto per fermare questo fenomeno troppo diffuso, in caso contrario è stato rilevato che nel 2030 il fumo da sigarette potrebbe uccidere circa otto milioni di persone ogni anno. Basti pensare che nel 2017 il tabacco ha portato alla morte di 3,3 milioni di consumatori, comprese le persone esposte al fumo passivo.

Un dato che deve creare delle riflessioni

Bisogna precisare che un milione e mezzo di persone sono decedute a causa di malattie respiratorie croniche, e 1,2 milioni per cancro. Le altre 600 mila persone sono state colpite da infezioni respiratorie e tubercolosi. Si può continuare ad analizzare i dati dicendo che oltre 60mila bambini di età inferiore ai cinque anni sono morti per via di infezioni alle basse vie respiratorie.

Si tratta di un’indagine fatta dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) che ha avuto un ruolo rilevante in occasione della Giornata mondiale senza tabacco e ha lanciato un appello a tutti i Paesi. L’obiettivo è di incrementare le azioni volte alla sensibilizzazione e protezione delle persone dall’esposizione ai danni del tabacco.

Il report dell’Istituto superiore di sanità ha evidenziato che in Italia vi sono circa 11,6 milioni di fumatori. Si tratta di una media importante che vede coinvolto più di un italiano su cinque. Un dato considerevole riguarda le donne, in quanto nelle regioni del Sud Italia sarebbe raddoppiato il numero delle fumatrici. Infine, non si deve dimenticare che il fumo delle sigarette è la prima causa di tumore ai polmoni ed influisce per oltre i 2/3 riguardo alla mortalità.

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