Vino e sigarette sono due tra i piaceri più comuni – eppure potenzialmente più nocivi – al quale l’essere umano non ha mai deciso di rinunciare attraverso i secoli. Alcool e tabacco rappresentano infatti due tra i vizi maggiormente pericolosi tra quelli socialmente accettati nel contesto culturale occidentale (e non solo), a causa del forte rischio di incorrere in una dipendenza e dei danni che sono capaci di causare al fisico.
Tuttavia numerosi studi hanno recentemente rivalutato il ruolo dell’alcool nella nutrizione, spiegando che in particolare birra e vino, se assunti con moderazione, possono essere un vero toccasana per la salute. Per quel che concerne le sigarette però lo scenario è molto più nefasto, dal momento che il fumo è responsabile di circa 83.000 morti ogni anno solo in Italia.
Ma possono due vizi potenzialmente così pericolosi venire coltivati simultaneamente in maniera ragionevolmente sicura? Dalla Germania sono convinti di sì. I ricercatori dell’Università di Saarland hanno infatti pubblicato uno studio decisamente interessante per fumatori ed amanti del vino, ponendo l’accento proprio sulle interazioni positive tra queste due sostanze.
In questo caso si parla specificamente di vino rosso, una sostanza che, stando a quanto rilevato dagli studiosi dell’ateneo tedesco, possiede la straordinaria capacità di neutralizzare gli effetti negativi delle sigarette. La ricerca è stata pubblicata sull’American Journal of Medicine ed è spiegarne i risultati è stata la dottoressa Viktoria Schwarz, principale autrice dello studio:
“Il nostro studio aggiunge all’attuale corpo di prove che gli effetti pro-infiammatori nei non fumatori con “comportamenti da fumatori occasionali, potrebbero essere prevenuti con il consumo di vino rosso“. In altre parole, fumare una sigaretta ogni tanto non rappresenta un problema, se prima s’è avuta l’accortezza di brindare allegramente con, ad esempio, un bicchiere di Barolo o di Lambrusco.
Ai 20 volontari coinvolti nella ricerca (tutti non fumatori) è stato chiesto di fumare tre sigarette: contestualmente a dieci di loro fu chiesto di bere del vino rosso un’ora prima della prova fino al raggiungimento di un tasso alcolemico di 0,75, mentre il campione restante non avrebbe dovuto consumarne.
Il risultato fu una conferma di quanto ulteriori studi in merito avevano già ipotizzato: in chi non aveva bevuto il vino, furono rilevate nel sangue microparticelle residue di tessuti monociti, cellule endoteliali e di piastrine che stavano ad indicare un danneggiamento delle pareti venose, mentre in coloro che avevano consumato il vino rosso queste alterazioni non erano presenti.
“Questo studio identifica i meccanismi adatti all’esplorazione di danni e protezione dei vasi sanguigni negli esseri umani, delineando la via per futuri studi clinici” ha successivamente sottolineato la dottoressa Schwarz, spiegando che non si tratta di un incentivo rivolto ai fumatori a consumare vino rosso prima di fumare con la garanzia di poter ridurre i danni.