Gaming Disorder: questo è il nome della malattia della dipendenza da videogiochi

La dipendenza da videogiochi è entrata a far parte di quelle malattie mentali, per cui bisogna rivolgersi al medico. Ci saranno delle vere e proprie diagnosi.

Gaming Disorder: questo è il nome della malattia della dipendenza da videogiochi

La dipendenza da videogiochi, in inglese gaming disorder, è diventata ufficialmente una malattia mentale, secondo l’OMS. La patologia è stata infatti inserita nella sezione dei problemi mentali dell’ International Classification of Diseases (ICD), L’ICD è l’elenco ufficiale delle patologie che è stato recentemente aggiornato, proprio in occasione dell’introduzione della malattia da videogame. L’elenco comprende circa 55 mila malattie, di ogni genere.

In sintesi, la dipendenza da videogiochi comporta una serie di atteggiamenti persistenti, al punto da mettere i videogame in prima linea, avanti a qualunque interesse sociale. Vediamo quali sono le altre caratteristiche di questo problema che apparentemente può sembrare futile, ma che in realtà è molto più pericoloso di quanto sembri.

Dipendenza da videogiochi nel dettaglio

Come riporta Blitzquotidiano, Vladimir Poznyak, figura professionale del dipartimento per la salute mentale dell’Oms, durante la conferenza stampa ha affermato che, tra le caratteristiche della patologia, troviamo il fatto che “anche quando si manifestano le conseguenze negative dei comportamenti non si riesce a controllarli” e “il fatto che portano a problemi nella vita personale, familiare e sociale, con impatti anche fisici, dai disturbi del sonno ai problemi alimentari“.

Con l’introduzione nell’International Classification of Diseases, i medici dovrebbero trovare più facilità nel diagnosticare questa patologia. Addirittura, si spera che riconoscere questa dipendenza possa portare addirittura all’inclusione nelle polizze assicurative sanitarie. Ovviamente i più affetti sono proprio gli adolescenti maschi che passano molte ore avanti ad uno schermo. La fascia d’età parte dai 12 e arriva ai 16 anni circa. I ragazzi in questione sono coloro che hanno problemi con la pubertà, fase in cui hanno paura di confrontarsi con ragazzi della stessa età e non praticano nessuno sport.

Se, per pura curiosità, si fa un giro negli ambienti online dei vari giochi, si può notare che la percentuale di gente aumenta nelle ore serali, fino ad arrivare a quelle più notturne, verso le 2 o le 3 di notte.

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