Galli sul programma di riapertura governo Draghi: "Rischio calcolato? Calcolato male"

L'infettivologo Galli, intervistato da Lilli Gruber a "Otto e mezzo" ha espresso le sue forti preoccupazioni riguardo al nuovo programma del governo Draghi.

Galli sul programma di riapertura governo Draghi: "Rischio calcolato? Calcolato male"

Massimo Galli, direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato dalla giornalista Lilli Gruber, ospite a “Otto e mezzo” su La7, si è espresso sul nuovo programma di riaperture del governo Draghi, dicendo: “Rischio calcolato?Calcolato male”

L’infettivologo ha aggiunto che il sistema dei colori non ha funzionato, invitando a notare cosa sta accadendo in Sardegna, preoccupato per le condizioni attuali dell’Italia, messa a dura prova dalla pandemia. 

Le preoccupazioni dell’infettivologo Galli

In Italia, fa notare Galli, ci sono ancora 500 mila casi attivi, sono state somministrate appena 23 dosi e mezzo di vaccino ogni 100 abitanti, con molti anziani che ancora non hanno ricevuto la vaccinazione. In Inghilterra la situazione, afferma, è migliore rispetto a quella del nostro Paese, eppure il premier Boris Johnson, dopo aver motivato che si riapre per necessità, ha già previsto casi, morti, difficoltà.

Un Galli, inoltre, visibilmente preoccupato per la curva dei contagi, temendo una risalita, a meno che non ci si mettesse a vaccinare tanta gente da mettere gli italiani al sicuro in fretta. A tutto ciò, si aggiunge il rischio che il virus possa ripartire con i ristoranti e i bar aperti nelle zone gialle, oltre che con gli studenti di ogni ordine e grado che torneranno a scuola per l’ultimo mese dell’anno. Per lui è un errore far tornare tutti gli studenti in presenza. 

lntervistato dall’Huffington Post, invita tutti alla massima cautela e ai politici che decideranno, di non far fughe in avanti, indicando piuttosto date certe in modo da non dover costringere chi apre a dover richiudere. E se è vero che non si può parlare solo di chiusure ma che è giusto offrire prospettive positive e favorevoli, che lo si faccia, dice Galli, senza mai perdere di vista le evidenze scientifiche. Un Galli prudente, preoccupato per le sorti del nostro Paese, dunque. 

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