Fissata la data per il primo trapianto di testa, ma è subito polemica

Il professor Segio Canavero ha da tempo annunciato la sua intenzione di eseguire il primo trapianto di testa al mondo, ed ha fissato la data per dicembre 2017. Ma le reazioni della comunità scientifica non sono lusinghiere.

Fissata la data per il primo trapianto di testa, ma è subito polemica

Il primo trapianto di testa al mondo avverrà nel dicembre del 2017, ovverosia tra poco più di un anno, salvo clamorose ritrattazioni. Ad eseguirlo sarà ovviamente il professor Sergio Canavero, oramai una personalità diventata giocoforza personaggio mediatico, dal momento che le sue dichiarazioni riguardo la possibile riuscita di un’operazione del genere hanno sconvolto la comunità scientifica internazionale.

Molti tra scienziati, ricercatori e chirurghi si sono infatti dissociati dalle dichiarazioni di Canavero, bollandolo a più riprese come un “folle“, uno “psicopatico” ed addirittura scomodando il celeberrimo Dottor Frankenstein di Mary Shelley per azzardare un paragone che parla da sé.

Ciononostante il controversio pioniere del trapianto di testa sta continuando dritto per la sua strada, con il pieno supporto della sua “cavia” Valery Spiridonov, e la ferma intenzione di mantenere fede ai proclami è stata recentemente ribadita anche allo show britannico Good Morning Britain, del quale il professor Canavero è stato ospite.

Tuttavia anche in quel caso c’è stato chi ha fortemente criticato la crociata del chirurgo italiano: è stato proprio il conduttore Piers Morgan ad affibbiare al medico l’appellativo di “Dr Frankenstein“, accusandolo di assumersi dei rischi inaccettabili per la salute del proprio paziente nell’ambito di un’operazione così delicata.

La sua vita sarà nelle tue mani, quali sono le possibilità effettive che Valery sopravviva all’operazione e possa migliorare la qualità della sua vita?” ha domandato Morgan, ottenendo una risposta gelida dal neurochirurgo. Sergio Canavero ha infatti spiegato con un piglio assolutamente serafico che: “Riteniamo che le possibilità che Valery sopravviva all’operazione siano del 90%“.

Si tratta di una stima elevatissima considerando che il trapianto di testa è considerato ancora oggi un intervento fantascientifico, e non è mai stato sperimentato prima d’ora su un essere umano. Un altro medico, la professoressa Hilary Jones, ha a sua volta messo in dubbio la fattibilità dell’operazione, parlando di un alto rischio di rigetto da parte del corpo del paziente.

Anche in questo caso però la replica del chirurgo italiano è stata perentoria: “Questa dottoressa non sa di cosa sta parlando“. L’intervistato ha quindi reso noto di aver lavorato per rendere quel giorno realtà praticamente per tutta la sua carriera professionale (30 anni, nda).

Il trapianto di testa, fissato dunque per il prossimo dicembre, richiederà ben 150 ore per essere portato a termine, e verrà condotto da una maxi equipe di 36 persone tra medici ed infermieri. Lo stesso Spiridonov (31) ha reso noto di aver dato il proprio assenso proprio a causa delle sue condizioni di malato terminale.

Il mio stato di salute è pessimo, non posso prendermi cura di me stesso né camminare, ho bisogno di assistenza costante in tutto. Credo che questa tecnologia ormai sia avanzata e sicura al punto tale da giustificarne la sperimentazione su un essere umano“. Quando il conduttore infine ha chiesto a Valery Spiridonov se si fidasse del neurochirurgo italiano, il 31enne ha risposto liquidando così la questione: “Non è una questione di fiducia, è una questione di ricerca scientifica“.

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