Firenze: mamma e bebè a casa dopo poche ore dal parto. Parte il progetto pilota

Per le mamme che partoriscono all’ospedale di Torregalli a Firenze c’è una grande novità: verrà data loro la possibilità, se mamma e bimbo godono di ottima salute e non si sono presentate complicanze, di tornare a casa a poche ore dal parto.

Firenze: mamma e bebè a casa dopo poche ore dal parto. Parte il progetto pilota

Una buona notizia arriva da Firenze per i neo-genitori che sono impazienti di iniziare a vivere con il proprio bambino. Si sa che dopo il parto, solitamente, prima di tornare a casa, la neo-mamma e il neonato restano in ospedale almeno 48 ore per precauzione e accertamenti medici vari. A questa “regola” si affiancherà probabilmente a breve la possibilità di lasciare entrambi l’ospedale poche ore dopo il lieto evento. Si tratta di una “moda” lanciata anche dai personaggi famosi, basti pensare alla principessa Kate di Inghilterra, che, per ben due volte, è uscita dalla clinica a poche ore di distanza dal parto.

Questa possibilità è già divenuta realtà all’ospedale di Torregalli a Firenze, in cui è stato messo in piedi, in via sperimentale, un nuovo progetto assistenziale chiamato “dimissione precoce”. Questo servizio prevede appunto il rientro a casa dopo 6/24 ore (se condiviso da entrambi i genitori) e una serie di visite mediche (la prima a domicilio, le seguenti in ospedale), in accordo con ostetrica, ginecologo e neonatologo, attraverso cui controllare lo stato di salute della mamma e del neonato.

La dottoressa Paola Del Carlo ha specificato: “La proposta è rivolta a donne che abbiano già avuto almeno un parto e senza precedenti ostetrico/neonatologici negativi, con una gravidanza giunta al termine fra le 37 e le 42 settimane, e con decorso normale del parto e nelle 2 ore dopo il parto. Insomma gravidanza, travaglio, parto e immediato post-partum devono essersi svolti in modo fisiologico e secondo precisi standard stabiliti da procedure e protocolli clinici a tutela della salute di madre e neonato”.

Arianna Maggiali, responsabile delle ostetriche dell’Azienda sanitaria di Firenze, ha aggiunto: “Nel caso in cui, in una qualsiasi fase del percorso, dovessero verificarsi condizioni che suggeriscano un ripensamento, l’ostetrica, sia essa ospedaliera, domiciliare o del consultorio, può attivare, coinvolgendo gli altri professionisti medici, tutte le azioni necessarie alla tutela della salute della madre e del neonato, compresa la riammissione in ospedale di entrambi”.

Marco Pezzati, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Azienda sanitaria di Firenze, ha dichiarato che se il progetto di Torregalli otterrà il successo previsto, questo potrebbe essere esteso anche ai punti nascita dell’Annunziata e di Borgo San Lorenzo e magari, in futuro, nel resto del nostro Paese.

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