I farmaci di fascia C rimangono nelle farmacie: nessuna liberalizzazione

Nonostante il tentativo di vari governi di "liberalizzare" la fascia C dei farmaci, ancora una volta, ci si trova di fronte all'ennesimo stop in tal senso. Il governo Renzi, dopo numerosi annunci, indiscrezioni e possibili scoop, fa marcia indietro

I farmaci di fascia C rimangono nelle farmacie: nessuna liberalizzazione

Nonostante il tentativo di vari governi di “liberalizzare” la fascia C dei farmaci, ancora una volta, ci si trova di fronte all’ennesimo stop in tal senso. Il governo Renzi, dopo numerosi annunci, indiscrezioni e possibili scoop, fa marcia indietro come i suoi predecessori e i farmaci di fascia C, rimangono dove sono, vendibili solo nelle farmacie.

Il famoso ddl della concorrenza quindi, che sta vedendo la luce in questi giorni, non porterà significative notizie in questo settore. L’unica notizia buona potrebbe essere la titolarità delle farmacie a capitale sociale. Da quel momento in poi, non sarà più necessario che tra i partecipanti figuri per forza di cose almeno un farmacista, pertanto, il cosiddetto “socio” di capitale, può essere anche uno non facente parte della professione in senso stretto.

Il nuovo testo, inoltre, dovrebbe in qualche modo aprire alle catene. Viene infatti cancellata la norma che fissava fino ad oggi un massimo di 4 licenze a società, pertanto, la stessa società che già opera nel settore, avrà la possibilità se lo desidera, di crearsi un vero e proprio “marchio” e divulgarlo il più possibile, senza alcun limite.

Tornando ai farmaci di fascia C, il ministro della salute Lorenzin, la vede come una vittoria quella di aver bloccato tale vendita anche alle “non-farmacie”, poiché, afferma che questo garantisce sicurezza per la salute dei cittadini per quanto riguarda tali farmaci, che comunque appartengono ad una fascia “sensibile”. Non dando la possibilità, ad esempio, anche alle parafarmacie di vendere tali farmaci, si evita il rischio di creare un abuso di farmaci da parte dei cittadini, tutelando le piccole farmacie che ovviamente per restare aperte puntano molto spesso proprio su quella tipologia di farmaci.

Tale decisione ha comunque riscontrato il favore di associazioni come la Federfarma, la Federanziani, e di alcuni senatori Ncd, tra cui Bianconi e Chiavaroli. Al momento, tale ddl non è comunque ancora legge, deve ora passare all’esame delle camere, ed eventualmente, una volta accettato, uscire sulla Gazzetta Ufficiale. Non resta quindi che attendere il testo definitivo, per vedere se ci saranno o meno ulteriori modifiche o novità.

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