Ancora un caso di farmaci contraffatti. Alcuni medicinali, infatti, sarebbero stati rubati in diversi paesi, tra cui anche l’Italia, per essere poi contraffatti e reintrodotti in altri paesi dell’Unione Europea corredati da una falsa documentazione.
È questo quello che sta emergendo in queste ore dalle indagini dei Nas, i quali sostengono che il traffico di farmaci contraffatti interesserebbe 10 grossisti europei e ben 12 italiani, colpevoli di aver emesso fatture utilizzate poi per vedere i medicinali rubati ad alcuni operatori autorizzati in Italia, che avrebbero poi provveduto a portarli anche negli altri mercati.
I farmaci contraffatti, quindi, non vanno assolutamente assunti dal momento che sono illegali e non si può essere certi della loro composizione o di eventuali effetti collaterali «Tutti gli Stati Membri devono contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio – spiega l’Agenzia del Farmaco – affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena».
Le autorità hanno esortato tutti i distributori che hanno acquistato i farmaci contraffarti a segnalare il caso ai Nas e all’Aifa per cercare di individuare e controllare bene la destinazione di questi farmaci contraffatti, che potrebbero essere dannosi per la salute pubblica. A preoccupare, infatti, più che l’azione criminale sono proprio gli eventuali rischi a cui si andrebbe incontro assumendo questo tipo di farmaco «Se i farmaci esportati e poi reimportati illegalmente rimangono così come sono c’è al massimo una evasione fiscale, che non ha effetti sulla salute – spiega il farmacologo Luciano Caprino – ma queste pratiche possono nascondere rischi. Una tentazione che si può avere è diluire il principio attivo, soprattutto se questo costa molto, o addirittura non usarlo per niente, come avviene spesso per i farmaci comprati su web. Per farlo è sufficiente contraffare etichette e scatole, un’operazione estremamente più facile che produrre banconote false. Ovviamente a questo punto ci sarebbero rischi per il paziente, che potrebbe assumere un farmaco depotenziato o addirittura qualche sostanza sconosciuta».
I casi di farmaci contraffatti, quindi, sono un problema estremamente delicato su cui stanno continuando ad indagare i Nas e tutti gli organi preposti al fine di garantire un servizio sicuro e senza rischi per la propria salute. Infatti, l’analisi del codice a barre o del foglietto illustrativo all’interno della confezione non basterebbe ad identificare i farmaci contraffatti, dal momento che questi vengono riprodotti con estrema fedeltà.