Entro il 2050 metà della popolazione mondiale potrà soffrire di miopia

A sostenerlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan, che hanno altresì individuato una sorprendente correlazione tra miopia e capacità riproduttiva delle nuove generazioni.

Entro il 2050 metà della popolazione mondiale potrà soffrire di miopia

Entro il 2050, 4,9 miliardi di persone potranno soffrire di miopia. Detto in altri termini, metà della popolazione mondiale potrà essere colpita di questo particolare disturbo della vista. A sentenziarlo è uno studio apparso sulla rivista National Science Review, portato a termine dagli esperti dell’Università del Michigan.

Come dichiarato da Jianzhi Zhang, uno degli autori della ricerca, la selezione naturale fa sì che ad ogni generazione, il numero di miopi aumenti di circa 100mila unità. “Si tende spesso a ritenere che la miopia possa derivare dalla quantità di tempo trascorsa davanti allo schermo, ma il nostro lavoro dimostra che molte delle varianti genetiche che aumentano il rischio di miopia sono anche associate con benefici riproduttivi”.

Detto in altre parole, negli ultimi decenni sarebbe la natura stessa a privilegiare i miopi, e il loro rapido aumento sarebbe la diretta conseguenza della selezione naturale. Ciò non significa però che questo difetto della vista porti a particolari vantaggi, ma bisogna dedurre che esistano delle poco chiare mutazioni genetiche che associano la miopia a tali vantaggi riproduttivi.

Dai dati ricavati dalle loro ricerche basate su un campione di 63.185 volontari di età compresa tra i 40 e i 69 anni, si è scoperto che nell’ultimo quarto di secolo, la probabilità di sviluppare la miopia all’età di 40 anni è aumentata dal 30,3% al 43,5%. Ulteriori studi hanno poi permesso di confermare la sorprendente ma al momento inspiegabile correlazione tra aumento del rischio di miopia e miglior successo riproduttivo. I due fattori sarebbero infatti uniti da un legame ad oggi ancora sconosciuto.

Oltre al fattore genetico, la miopia è destinata però ad aumentare anche a seguito della minor esposizione alla luce solare e alla rapida diffusione di dispositivi che obbligano a guardare da vicino, come smartphone, tablet, videogiochi portatili e computer. Il fenomeno in crescita nelle nazioni più sviluppate, negli ultimi anni sta letteralmente esplodendo nei paesi asiatici e in particolar modo in Cina, Singapore e Hong Kong.

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