Emicrania, le donne ne soffrono di più degli uomini

Da una recente scoperta sarebbe emerso che le donne, a differenza degli uomini, soffrono di più di emicrania. Nonostante questo, esse si curerebbero di meno.

Emicrania, le donne ne soffrono di più degli uomini

La stanchezza oppure lo stress spesso sono considerate le cause di cefalee ed emicranie; e sebbene spesso sia così, a volte invece il “mal di testa” ha radici ben diverse. Uno studio in merito a questi disturbi ha evidenziato come le donne sembrano esserne più colpite degli uomini ed in modo più precoce.

Dallo studio, infatti, gli esperti avrebbero notato che su un campione di dieci pazienti, ben otto sarebbero donne con un esordio della patologia registrato in media intorno ai 21 anni di età. Negli uomini, invece, la media dell’età dell’insorgenza dell’emicrania sarebbe intorno ai 26 anni.

La ricerca, che prende il nome “Vivere con l’emicrania“, è stata realizzata dal Censis, con la sponsorizzazione di Ely Lilly, Novartis e Teva, ed ha visto coinvolti 695 pazienti con un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni. Dallo studio sarebbe emerso che l’emicrania ha la tendenza di venire trascurata, oltre che riconosciuta con ritardo.

Restando alle parole degli esperti, infatti, il 58,9% dei pazienti si rivolgerebbe al proprio medico entro un anno dalla comparsa dei primi sintomi della malattia; molti di essi, inoltre, sarebbero uomini. Invece, il 20,7% dei pazienti, aspetterebbe più di cinque anni prima di chiedere una diagnosi. Quest’ultima ha tempi decisamente lunghi: in media, il tempo per arrivare ad una diagnosi certa si aggira intorno ai 7,1 anni; il risultato deriverebbe dai 7,8 anni per le donne, ed i 4,1 per gli uomini.

La patologia, quindi, rischia di restare senza diagnosi per molto tempo: “L’emicrania è un dolore senza materia, non si vede e non si può obiettivare“, definisce il ricercatore neurologo presso il Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche della Sapienza, Gianluca Coppola. Secondo lo specialista, inoltre, le patologie come la cefalea cronica e l’emicrania andrebbero riconosciute come malattia sociale, per la quale occorrerebbe prevedere dei fondi.

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