Negli ultimi giorni, l’aumento esponenziale dei contagi influenzali sta mettendo a dura prova il sistema sanitario nazionale, con ospedali sovraffollati e Pronto Soccorso al limite della capienza. Molti pazienti, in particolare anziani e soggetti fragili, sono costretti a lunghe attese nei reparti di emergenza in attesa di un posto letto, mentre le ambulanze subiscono rallentamenti a causa della saturazione delle strutture ospedaliere. A lanciare l’allarme è Lorenzo Palleschi, presidente della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), che esprime forte preoccupazione per il crescente fenomeno del boarding, ovvero il prolungamento della permanenza dei pazienti nei Pronto Soccorso in attesa di ricovero. “Stiamo assistendo a un incremento significativo dei casi di influenza con complicanze polmonari, che possono presentarsi sia come infezioni virali interstiziali sia come sovrainfezioni batteriche”, dichiara Palleschi all’Ansa.
Le regioni più colpite: Pronto Soccorso al collasso
Le aree più interessate da questa emergenza sanitaria includono Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna, dove i principali ospedali delle grandi città sono ormai al limite della capacità. “In molte strutture si stanno verificando casi di ambulanze ferme per ore in attesa di poter trasferire i pazienti, mentre nei reparti il numero di letti disponibili è insufficiente per far fronte alla domanda crescente”, aggiunge Palleschi. L’afflusso straordinario di pazienti non riguarda solo gli ospedali, ma anche la medicina territoriale, che sta subendo un sovraccarico senza precedenti.
Medici di base e ambulatori travolti dalle richieste
Anche gli studi medici, gli ambulatori e le visite a domicilio sono al limite della gestione dei pazienti, con telefonate continue e appuntamenti esauriti in poche ore. A confermare questa criticità è Alessandro Rossi, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, che evidenzia l’impatto sulla medicina di base. “Ambulatori e studi medici stanno affrontando un carico di lavoro eccezionale, con richieste di assistenza in continuo aumento. La pressione sulla sanità territoriale è enorme e rischiamo di non riuscire a garantire cure tempestive per tutti i pazienti che ne hanno bisogno”, sottolinea Rossi. Nonostante la crescita dei casi sia stata più graduale rispetto allo scorso anno, il numero complessivo di contagi ha ormai raggiunto livelli preoccupanti, con ripercussioni sull’intero sistema sanitario.
Le misure per contenere l’emergenza
Di fronte a questa situazione, le autorità sanitarie raccomandano di non recarsi in Pronto Soccorso se non per casi di reale urgenza, al fine di evitare il collasso delle strutture ospedaliere. Inoltre, i medici consigliano la vaccinazione antinfluenzale come strumento di prevenzione, soprattutto per le categorie a rischio, come anziani, bambini e persone con patologie pregresse. Si sta valutando, inoltre, il potenziamento del personale sanitario e l’aumento dei posti letto nei reparti più colpiti, per fronteggiare l’emergenza e garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti. Tuttavia, il sistema sanitario resta sotto forte pressione, dimostrando ancora una volta la necessità di rafforzare la sanità pubblica nei periodi di picco influenzale.