L’AIDS in Italia continua a produrre contagi all’allarmante ritmo di una nuova persona infettata ogni due ore. Tant’è che oggi, nel nostro Paese, le persone sieropositive sono arrivate a toccare quota 120.000 unità. Paradossalmente però l’attenzione mediatica riguardo a questa patologia è prossima allo zero, e fare campagne di prevenzione risulta sempre più difficile.
Degli spot televisivi, delle grandi campagne di informazione dei decenni scorsi è rimasto infatti quasi nulla, ed il contagio – che procede ad un ritmo insostenibile – colpisce in maniera particolare uomini e donne della fascia d’eta che va dai 25 ai 29 anni.
I dati sono stati esposti dal Bollettino del Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, a meno di un mese dalla prossima Italian conference of Aids and antiviral research (Icar, la Conferenza italiana sull’AIDS e la ricerca antivirale) che si terrà tra il 6 e l’8 giugno 2016 a Milano.
Stando alle statistiche, la causa di contagio maggiore rimane sempre il sesso non protetto, responsabile dell’84,1% delle infezioni. Sorprendentemente rispetto al passato risulta essersi invertita la tendenza che vedeva gli omosessuali maggiormente esposti: oggi infatti il 43,2% delle persone sieropositive o affette da AIDS eterosessuali ha contratto il virus dopo un rapporto occasionale senza preservativo.
Nel caso di persone sieropositive o affette da AIDS omosessuali contagiate per lo stesso motivo, la percentuale è minore (40,9%). Ma non è questo l’unico dato significativo: è stato infatti stimato che tra tutte le persone sieropositive presenti in Italia, il 27,1% è straniero (oltre 1 su 4), forse a causa della minore sensibilizzazione riguardo ai pericoli della sieropositività offerta nel Paese d’origine.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: il 37% degli italiani non si è mai sottoposto al test HIV nemmeno una volta nell’arco della sua vita, afferma il Bollettino del Centro Operativo AIDS, mentre il 5% degli italiani sieropositivi non rivela neanche al proprio partner la propria condizione di salute.
Il risultato di questa noncuranza nei confronti dei test è lampante nell’analisi delle statistiche relative al periodo tra il 2006 ed il 2014: dieci anni fa solo il 20% degli infetti scopriva di avere contratto l’AIDS a malattia oramai manifestatasi, mentre due anni fa la percentuale di persone che ignorano di essere state contagiate fino all’esordio dei sintomi è salita al 71%.
In ultima, lamentano gli specialisti, l’informazione riguardo al tema di HIV ed AIDS è stata drasticamente messa a tacere, dimenticata. Ma il virus, ringraziando di essere passato di moda, continua ad uccidere silenziosamente.