In vertiginoso aumento è il numero di donne con tumore al seno che si sottopone ad una doppia mastectomia. Questa tendenza è stata rilevata dall’AICPE, l’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica; l’aumento di richieste è stato ribattezzato con il nome di “effetto Jolie” dal momento che, dopo la doppia mastectomia a cui si è sottoposta la bellissima attrice Angelina Jolie, sono sempre più numerose le donne (anche in Italia) che chiedono informazioni sull’intervento ai chirurghi plastici.
Il medico Jacques Raphael ha dichiarato: “Dopo che Angelina Jolie ha reso pubblica la sua storia (nel maggio 2013) anche i medici hanno avuto una scossa, diventando più proattivi e raccomandando i test a più pazienti. Le donne, da parte loro, vogliono sapere di più e chiedono le analisi genetiche per scoprire il rischio di tumori femminili”.
I medici hanno evidenziato come il tasso di mastectomia doppia sia aumentato dal 2% del 1998 al 12,3% nel 2011, soprattutto nelle donne con età inferiore ai 40 anni. Giovanni Botti, presidente di AICPE, ha affermato: “Sull’onda emotiva della doppia mastectomia preventiva di Angelina Jolie, sempre più pazienti chiedono informazioni al chirurgo plastico per questa operazione”. L’intervento in questione è, come viene chiamato da un punto di vista medico, l’adenectomia per cancerofobia, che consiste nell’asportazione delle ghiandole mammarie, a cui segue una plastica.
Sulla necessità dell’asportazione delle ghiandole mammarie vi sono pareri medici discordanti. Secondo uno studio americano, non ci sono prove certe a dimostrazione del fatto che tale procedura di asportazione riduca la mortalità (nonostante l’asportazione, una porzione della ghiandola resta comunque e potrebbe degenerare. Cosa che accade circa nel 5% dei casi) ed è quindi bene non banalizzare una scelta di intervento che necessita cautela e valutazione di pro e contro. La cosa preoccupante infatti sta nel fatto che questo tipo di intervento, estremamente invasivo e drastico, viene spesso fatto più per paura che per necessità, senza tener conto del fatto che una doppia mastectomia potrebbe modificare sensibilmente l’immagine del proprio corpo.
La mastectomia deve essere vista pertanto come ultima spiaggia; sarebbe infatti molto meglio sottoporsi a percorsi di prevenzione sin dalla giovane età, in cui figurano una risonanza magnetica all’anno a partire dai 25 anni di età, un’ecografia ogni 6 mesi ed una mammografia annuale a partire dai 30 anni.