Dengue, il Brasile terrorizzato dalla febbre spacca-ossa

Sono addirittura 22mila i morti in un anno. La terribile epidemia nello stato di San Paolo a inizio 2015 a causa della dengue è stata drammatica. Tanti i consigli e le precauzioni per chi viaggia in quei luoghi

Dengue, il Brasile terrorizzato dalla febbre spacca-ossa

L’epidemia della dengue è esplosa in Brasile e ha provocato un numero ingente di vittime. Nello stato di San Paolo i contagi sono stati 258 mila e 62 le morti causate dal virus solo nei primi tre mesi del 2015. La dengue è una malattia che si trasmette tramite un vettore, la zanzara Aedes aegypti e a volte anche la zanzara tigre. L’OMS sostiene che negli ultimi 50 anni il numero dei contagi è aumentato di circa 30 volte, soprattutto nei paesi tropicali e subtropicali, risultando essere una vera minaccia per oltre 2,5 miliardi di persone. 

Il dottor Emanuele Nicastri, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ha spiegato così la malattia: “La dengue è causata da cinque ceppi virali (il quinto è stato scoperto da pochi anni) che possono anche coesistere nelle stesse aree geografiche determinando anche infezioni sequenziali con maggior gravità. Alcune aree dei tropici hanno visto la notevole riduzione dei casi di malaria e il corrispettivo incremento di casi di dengue”.

Secondo il professore, identificare in tempo la malattia spacca-ossa è fondamentale per intervenire in tempi rapidi.  Il trattamento terapeutico consiste nella somministrazione di farmaci antipiretici e di alcuni liquidi che servono per combattere la disidratazione. Per i viaggiatori italiani che vanno nei paesi tropicali e subtropicali devono evitare comportamenti pericolosi, e devono soprattutto ricordarsi che non vi sono misure di profilassi efficaci oltre ai comuni repellenti cutanei, le zanzariere o l’aria condizionata. Un consiglio è quello di indossare abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi chiari. 

Negli ultimi anni ci sono stati casi sporadici anche nel sud della Francia e nei Balcani risalenti al 2010 fino al 2013, e secondo Nicastri la presenza della zanzara tigre vettore occasionale di dengue è uno dei fattori che può incrementare i casi autoctoni di dengue nei paesi del Mediterraneo.

Secondo lui, sarebbe opportuna una formazione adeguata di personale sanitario di primo soccorso in grado di agire contro le malattie infettive. In Brasile, precisamente  in un quartiere della città di San Paolo, è in progetto il rilascio di zanzare geneticamente modificate che sono incapaci di riprodursi e sono attualmente allo studio anche zanzare che non possono trasmettere la dengue.

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