Dal cordone ombelicale un collirio per il trattamento del glaucoma

Un team di ricercatori dell'Università di Bologna ha di recente brevettato un nuovo collirio, derivato dal sangue del cordone ombelicale donato dalle neo mamme, da utilizzare per il trattamento del glaucoma.

Dal cordone ombelicale un collirio per il trattamento del glaucoma

Recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, coordinato da Emilio Campos e Piera Versura del Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale, ha brevettato un innovativo collirio per il trattamento del glaucoma.

Il glaucoma è una patologia oculare a carattere irreversibile che colpisce il nervo ottico e che è caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare. Il glaucoma conduce progressivamente ad un deterioramento del campo visivo ed è attualmente la seconda causa di cecità, dopo la cataratta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ben 55 milioni di persone, perlopiù over 40, sono interessate da questa patologia (la metà di loro non ne è però probabilmente a conoscenza, perchè inizialmente la malattia progredisce senza sintomi e disturbi).

Ma vediamo ora cosa ha di diverso e innovativo questo nuovo collirio rispetto ai prodotti nutraceutici utilizzati finora per curare il glaucoma. La novità sta nel fatto che questo collirio, di origine naturale, testato sia in vitro sia ex vitro e in vivo, viene realizzato con il siero derivato dal sangue del cordone ombelicale donato dalle neo mamme al momento della nascita dei loro bambini. Nel sangue del cordone ombelicale, infatti, sono presenti alcuni fattori di crescita in grado di esercitare un’azione riparatoria contrastando le malattie degenerative dell’occhio, come il glaucoma.

Piera Versura ha raccontato: “A partire dal 2007 abbiamo trattato con un collirio da sangue cordonale circa un centinaio di pazienti affetti da forme severe di secchezza oculare. La riduzione del dolore, altrimenti non controllabile, è stata riferita pressoché da tutti, e grazie a questa osservazione abbiamo intuito che il nostro ritrovato poteva anche avere degli effetti riparativi sulle cellule nervose danneggiate, grazie all’insieme di fattori di crescita che caratterizza, in natura, il sangue cordonale”.

L’obiettivo futuro dei ricercatori è quello di testare questo collirio anche in relazione ad altre patologie, sperando che, dopo le sperimentazioni sui pazienti con glaucoma, si possano avere gli stessi effetti riparativi su altre tipologie di malattie degenerative oculari.

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