Dagli USA arriva la App contro l’apnea notturna

Dall'Università di Washington arriva una nuova applicazione per smartphone, capace di rilevare l'apnea notturna, grazie all'utilizzo di ultrasuoni per monitorare il sonno. Il lancio non è però previsto a breve: bisognerà aspettare almeno un paio d'anni

Dagli USA arriva la App contro l’apnea notturna

Dagli Stati Uniti è arrivata un’applicazione innovativa, che promette di garantire sonni tranquilli a chiunque sia soggetto a disturbi del sonno, ed in particolare alle fastidiosissime (nonché fortemente debilitanti) apnee notturne. L’apnea notturna (conosciuta in ambito medico come SAHSsleep apnea-hypopnea syndrome) è un fenomeno che colpisce prevalentemente anziani ed uomini in sovrappeso, ma non risparmia anche donne e persone in buona salute. Secondo le stime americane, solo negli Stati Uniti vi sarebbero dai 2 ai 5 milioni di persone affetti da questa sindrome.

L’apnea notturna può rivelarsi incredibilmente debilitante, perché causa la sospensione del respiro durante il sonno, con conseguente risveglio “in apnea” per l’appunto; ciò può portare a perdita di memoria, affaticamento, sonnolenza diurna, problemi di concentrazione e persino impotenza. Un vero e proprio dramma per chi ne soffre insomma, costretto a subire le conseguenze fisiche e psicologiche di una sindrome capace letteralmente di “togliere il sonno” a chiunque ne sia affetto. Per questa ragione, un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington è riuscito ad inventare un’applicazione ad hoc per aiutare chi soffre di questo genere di disturbi.

Si tratta di un’App creata per controllare la qualità del sonno, in grado perciò di rilevare la presenza di apnee notturne; in questo modo, il nuovo sistema messo a punto dagli studiosi dell’ateneo può (stando ai risultati ottenuti finora) letteralmente tracciare il respiro del paziente, come accade quando ci si sottopone ad una polisonnografia. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di ultrasuoni emessi dagli altoparlanti dello smartphone, utili a tracciare i modelli di respirazione.

Gli scienziati hanno spiegato che l’idea è venuta loro mentre studiavano l’attività dei pipistrelli, i quali (a causa della loro scarsa vista, ed in quanto cacciatori notturni) fanno uso per l’appunto di ultrasuoni allo scopo di orientarsi, come dei piccoli “radar organici volanti”. Nonostante i buoni risultati ottenuti finora, però, l’applicazione capace di rilevare l’apnea notturna non entrerà in commercio almeno per i prossimi due anni.

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