Da una salamandra il segreto per la rigenerazione dei tessuti

Finalmente è stato sequenziato il DNA dell'Axolotl, una salamandra di origine messicana, in grado di rigenerare senza cicatrici quasi tutte le parti del suo corpo.

Da una salamandra il segreto per la rigenerazione dei tessuti

In natura esiste un animale in grado di rigenerare i suoi tessuti. Si tratta dell’Axolotl o assolotto, una salamandra in via di estinzione, originaria del Messico, con le sembianze di un pesce con le zampe; questo è in grado di rigenerare senza cicatrici quasi tutte le parti del suo corpo, arti e cervello compresi. Infatti, quando viene rimosso un arto a questo animale, dopo pochi giorni si può osservare al centro della ferita un rossore: si tratta dell’embrione del nuovo arto che sta crescendo.

I meccanismi per cui ciò accade non sono ancora chiari, ma sicuramente sono scritti nel suo DNA. Ecco dunque perchè da anni gli scienziati stanno tentando di sequenziare il DNA di questa straordinaria salamandra.

La sequenza

Finalmente, da pochi giorni, un gruppo di ricercatori di Dresda, Heidelberg e Vienna, come riportato dalla rivista Nature, sembra essere arrivato al sequenziamento dell’intero DNA di axolotl. I ricercatori hanno così scoperto uno dei più ampi genomi sequenziati finora: con i suoi 32 miliardi di basi è dieci volte più ampio di quello umano. Dalle prime analisi effettuate sul genoma dell’Axolotl, si è visto che un gene importante per lo sviluppo muscolare e neurale, chiamato PAX3, è completamente assente e che le sue funzioni sono state rilevate da un altro gene chiamato PAX7.

I ricercatori hanno mappato anche alcuni geni che sembrano essere tipici dell’Axolotl e delle altre specie di anfibi in grado di compiere una qualche minima forma di rigenerazione ed hanno scoperto che tali geni sono espressi specificatamente nel tessuto rigenerante degli arti.

Il ricercatore Randal Voss ha dichiarato: “Ora che abbiamo accesso alle informazioni genetiche, possiamo davvero indagare la funzione dei geni dell’assolotto e capire come riescono a rigenerare parti del corpo. Se tutto procederà nella direzione giusta, un giorno potremo tradurre queste informazioni nella terapia umana, con potenziali applicazioni per le lesioni del midollo spinale, l’ictus, la riparazione delle articolazioni…non c’è davvero limite”.

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