Cuore sano: la sua salute inizia in fase prenatale

Per ridurre i rischi di patologie cardiovascolari in età adulta è importante fare prevenzione. Questa, dai recenti studi, deve inziare quando si è ancora dentro la pancia della mamma.

Cuore sano: la sua salute inizia in fase prenatale

In occasione del 79° Congresso della Società italiana di cardiologia (Sic), che si è svolto a Rome dal 14 al 17 dicembre, i cardiologi hanno trattato il tema della prevenzione prima della nascita.Secondo i recenti studi, infatti, bisogna prendersi cura del cuore del bambino, e futuro uomo, quando è ancora all’interno della pancia della mamma. 

Per questo motivo, i cardiologi insistono sul fare seguire alle future mamme uno stile di vita sano e corretto. Alla base c’è una corretta alimentazione e fare un’attività fisica adeguata alla maternità. Da evitare sono le bevande alcoliche e fumare e l’uso di farmaci senza il consenso o il controllo medico.

La prevenzione iper-primaria

Secondo i dati forniti al Congresso, la sedentarietà è uno dei fattori di rischio principale, insieme a obesità, ipertensione, aumento dei grassi nel sangue, legato alle patologie cardiovascolari negli adulti ma anche nei bambini anche in tenera età. L’Italia, oggi, è considerato da un punto di vista statistico, il Paese più pigro.

 È proprio sulla prevenzione iper-primaria o primordiale, dal concepimento ai 18 anni, che insistono i cardiologi.Questi, infatti, suggeriscono di svolgere regolarmente esercizio fisico sin dall’infanzia per ridurre il rischio di mortalità, che oggi si aggira al 30% dei casi.Così come suggeriscono anche le recenti linee guida statunitensi è utile fare movimento almeno 3 ore al giorno fra 3 e 5 anni e almeno 60 minuti al giorno dai 6 ai 17 anni. 

Il presidente del Sic, Giuseppe Mercuro, spiega che l’attività fisica “ha un ruolo importante e in molti casi addirittura superiore alla terapia farmacologica nella prevenzione e trattamento delle malattie cardiovascolari, che in larga parte sono provocate proprio dalla sedentarietà: il 9% delle morti premature è attribuibile all’inattività fisica, un ‘peso’ simile a quello del fumo”.

A sottolineare l’importanza della prevenzione, dell’attività motoria e dei pericoli della sedentarietà è anche Ciro Indolfi, Presidente Eletto SIC, professore ordinario di Cardiologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Il professore, infatti, spiega che il rischio è maggiore nei bambini nati prematuramente alla 37° settimana o che sono sottopeso alla nascita.

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