Creato fluido vitale universale che potrebbe cambiare il mondo delle trasfusioni

Questo nuovo tipo di fluido vitale supera i tradizionali limiti delle trasfusioni, eliminando i problemi legati all'incompatibilità tra gruppi sanguigni e specie diverse e riducendo gli sprechi dovuti alla conservazione.

Creato fluido vitale universale che potrebbe cambiare il mondo delle trasfusioni

Un team di ricercatori ha creato in laboratorio un tipo di sangue universale in grado di cambiare il mondo delle trasfusioni, permettendo il passaggio di fluido vitale tra individui con gruppi sanguigni diversi e persino tra specie differenti. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un progetto innovativo che impedisce l’attivazione del sistema immunitario, una delle principali cause di rigetto nelle trasfusioni tradizionali. Ma le potenzialità di questo fluido vitale artificiale non si fermano qui.

Basato su globuli rossi (eritrociti) che mantengono intatte tutte le loro funzioni biologiche, questo sangue è molto più resistente allo stress ambientale rispetto a quello naturale, e può essere conservato per periodi più lunghi senza perdere le sue proprietà. Questo risolverebbe i problemi di disponibilità e spreco legati alla conservazione del cruore, migliorando anche la gestione delle emergenze e delle operazioni chirurgiche. Un’altra applicazione potrebbe riguardare i trapianti d’organo. Quando si effettua un trapianto, gli organi devono essere mantenuti vitali attraverso un pompaggio continuo di fluidi nel passaggio tra donatore e ricevente. Utilizzare questo fluido vitale universale potrebbe migliorare notevolmente l’efficienza di questo processo, riducendo i rischi e aumentando il successo dei trapianti.

La disponibilità di un fluido vitale universale sicuro e affidabile avrebbe quindi un’enorme influenza sulle future applicazioni mediche, facilitando la risposta a molte emergenze cliniche. Attualmente, il fluido vitale universale è ancora in fase sperimentale e ha dimostrato risultati promettenti solo su modelli animali, ma gli scienziati sono fiduciosi che sia pronto per la sperimentazione clinica sull’uomo.La creazione di questo innovativo fluido vitale universale è stata realizzata da un team di ricerca internazionale guidato dagli scienziati della South China University of Technology di Guangzhou, in collaborazione con altri prestigiosi istituti, tra cui il Centro per i materiali microingegnerizzati dell’Università del New Mexico e il Centro Basco per i Materiali in Spagna. Coordinato dal professor Chuanyi Lei, il team ha sviluppato una tecnologia che si basa sulla creazione di un rivestimento in silice per i globuli rossi, un esoscheletro a base di silicio che protegge le cellule del fluido vitale .

Questa copertura elimina le proteine antigeniche presenti sulla superficie dei globuli rossi, le quali normalmente attivano il sistema immunitario quando il fluido vitale viene trasfuso in individui con gruppi sanguigni incompatibili. La tecnica, chiamata “shielding-augmenting RBC-in-nanoscale amorphous silica” (SARNAS), utilizza il controllo dell’idrolisi dell’acido silicico per ottenere questa protezione. Questi globuli rossi modificati, noti come Si-RBC, sono talmente biocompatibili e neutri da poter essere trasfusi tra specie diverse, come tra un essere umano e un animale. Nella sperimentazione, il fluido vitale umano ingegnerizzato è stato testato sui topi, dove ha dimostrato di mantenere perfettamente la sua funzionalità. Gli eritrociti trattati con silice conservano l’integrità della membrana e svolgono con la stessa efficienza dei globuli rossi naturali il trasporto di ossigeno.

Inoltre, sono molto più resistenti e presentano migliori proprietà meccaniche, permettendo quasi il 100% di crioconservazione, risolvendo così i problemi legati alla conservazione e riducendo drasticamente gli sprechi di fluido vitale donato.“La tecnologia del fluido vitale silicizzato offre vantaggi straordinari, rendendo possibile la perfusione meccanica allogenica e la xenotrasfusione, ovvero il trasferimento di fluido vitale tra specie diverse”, hanno spiegato gli autori dello studio. In conclusione, questa nuova tecnologia di ingegnerizzazione del fluido vitale è semplice, affidabile, scalabile e dotata di un’eccellente biocompatibilità, con il potenziale di rivoluzionare il campo medico. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS con il titolo “Improving normothermic machine perfusion and blood transfusion through biocompatible blood silicification”. 

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