Covid, disturbi del sonno aumentati con la pandemia

In occasione della Giornata mondiale del sonno, che cade il 19 marzo, l'Istituto Maugeri di Pavia offre visite e teleconsulti gratuiti. Se la pandemia ha cambiato il ritmo del sonno è necessario correre ai ripari.

Covid, disturbi del sonno aumentati con la pandemia

Da sempre insonnia e apnea notturna colpiscono più gli uomini, almeno il 10%, che le donne. Secondo il direttore del centro di medicina del sonno dell’Istituto Maugeri di Pavia, Francesco Fanfulla, la percentuale delle persone che avvertono il problema è andata crescendo da quando è iniziata la pandemia. “Didattica a distanza e smartworking – ha affermato l’esperto – danno la possibilità di sincronizzare al meglio le esigenze del sonno”, ma come contropartita “sono un serio pericolo per la qualità del sonno“.

Obbligati a rimanere a casa, con la conseguente rinuncia all’attività fisica all’aperto per dare spazio a Tv, pc e lunghe dormite pomeridiane “ha condizionano notevolmente il riposo notturno”, ha affermato Fanfulla. La qualità del riposo – nella quale influiscono anche ansia, depressione, paura del virus e timore per il lavoro -, è a rischio. In alcuni il sonno è turbato anche da incubi.

Il 19 marzo ci sarà la Giornata mondiale del sonno, occasione per riflettere sulla qualità del sonno e non dispensare in fretta un problema che nel tempo potrebbe avere gravi conseguenze. Tra le iniziative adnkronos.com segnala quella dell’Istituto Maugeri di Pavia, un centro specializzato nella medicina del sonno, che dal 15 marzo nei nove Istituti che lo comprendono saranno attivate visite e teleconsulti gratuiti, per avere un appuntamento basterà chiamare il numero 800909646, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.00.

Tra i riflessi negativi per coloro che non riposano bene, il professor Francesco Fanfulla ha ricordato la scarsa concentrazione, la perdita di un certo livello di vigilanza e i disturbi dell’umore nel giorno successivo. Ha ricordato anche che “Non è una notte passata male a creare questi disturbi, ma è necessario essere tempestivi quando ci si accorge che qualcosa non va“.

Quando una persona sente di non riposare bene la notte, prima di tutto dovrà rivolgersi al proprio medico, ma non sarà l’unico a considerare il problema, perché si avvallerà, a seconda della necessità di pneumologi, cardiologi, odontoiatri e altre figure specialiste. Fino a qualche anno fa esisteva in ospedale una camera del sonno per monitorare il paziente, oggi lo si può fare da casa con l’ausilio di fasce di monitoraggio che inviano i dati direttamente all’ospedale.

Continua a leggere su Fidelity News