Covid-19, variante Delta: tra i sintomi compaiono anche mal di gola e naso che cola

Secondo Tim Spector, che coordina il progetto chiamato Zoe Covid Symptom, creato per raccogliere la sintomatologia con cui si manifesta il coronavirus Sars-CoV-2, sarebbe più difficile individuare la mutazione "Delta" che potrebbe essere scambiata per una semplice influenza.

Covid-19, variante Delta: tra i sintomi compaiono anche mal di gola e naso che cola

Il coronavirus Sars-CoV-2 continua a mutare in continuazione, e in queste ultime settimane si stanno diffondendo nuove e numerose varianti, che rendono il Covid-19 ancora più aggressivo e di facile trasmissione. A preoccupare gli esperti è soprattutto la cosiddetta variante “Delta” del virus, ovvero quella scoperta per la prima volta in India, che ha provocato un ecatombe nel Paese asiatico. Secondo Tim Spector, che coordina il progetto Zoe Covid Symptom, creato per raccogliere la sintomatologia descritta da migliaia di positivi al virus tramite un’app, nei giovani la mutazione sembrerebbe essere più simile ad un “forte raffreddore”

Con la mutazione “Delta”, infatti, sparirebbero i sintomi più comuni del Covid, come perdita di gusto e olfatto, che sono i primi ad arrivare. Questa sintomatologia ad oggi, con la nuova mutazione indiana, sembrerebbe essere meno diffusa. Gli esperti hanno studiato i dati dei pazienti che sono stati contagiati dalla variante “Delta” proprio attraverso l’applicazione. “Dall’inizio di maggio abbiamo analizzato i sintomi più diffusi tra chi è stato contagiato dalla variante Delta e non sono uguali a quelli di prima” – così ha dichiarato Spector. 

Febbre rimane comune

Tra i nuovi sintomi che compaiono insieme alla febbre, che rimane comune nella maggior parte dei casi, ci sono anche mal di gola e naso che cola. Per questo la mutazione “Delta” sarebbe molto difficile da riconoscere, almeno inizialmente. I pazienti che ne sono affetti potrebbero scambiare l’infezione da Covid come un normale raffreddore e andando in giro potrebbero diffondere il patogeno a macchia d’olio. 

Questo ceppo sarebbe inoltre molto più trasmissibile del primo, almeno nella misura del 60%. La variante “Delta” sarebbe anche più contagiosa della mutazione “Alpha”, ovvero la cosiddetta variante “inglese”. Spector invita quindi le persone a fare molta attenzione nel riconoscimento dei sintomi. 

Intanto il Regno Unito, a causa del diffondersi delle nuove varianti del virus, in particolare quella “Delta”, ha deciso di rinviare il programma di riapertura totale previsto già per il 21 giugno spostandolo al 19 luglio. E le varianti non preoccupano soltanto il Regno Unito ma molti altri Paesi del mondo, inclusa l’Italia, dove la mutazione ha già cominciato a diffondersi, soprattutto tra i più giovani non vaccinati

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