Covid-19, trovata una nuova mutazione in California: è la variante Epsilon

Si tratterebbe di una mutazione ancora più contagiosa della "Delta" e ormai presente in 44 Paesi del mondo, inclusa l'Italia. La variante è stata segnalata all'inizio del 2021. Sarebbe resistente anche ai vaccini attualmente in circolazione.

Covid-19, trovata una nuova mutazione in California: è la variante Epsilon

Continua a preoccupare la situazione pandemica nel mondo intero. Dal suo arrivo, il coronavirus Sars-CoV-2 ha sconvolto le vite di tutti noi. E a quanto pare conosciamo ancora poco questo patogeno, che continua a mutare in continuazione. Ne sono un esempio le numerose varianti trovate in varie parti del globo, e che si stanno diffondendo molto rapidamente. A preoccupare è soprattutto la variante “Delta”, ovvero quella “indiana”, la quale sarebbe del 60% più contagiosa della “Alpha”, la mutazione che è stata trovata per la prima volta nel Regno Unito. Ma in queste ore le agenzie hanno battuto una notizia che sta destando apprensione anche tra gli scienziati. 

In California, negli Stati Uniti quindi, è stata isolata una nuova mutazione del virus, denominata variante “Epsilon”. Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di un ceppo che sarebbe in grado di resistere agli anticorpi prodotti dai vaccini. La ricerca sulla mutazione è stata effettuata dal biochimico Matthew McCallum, dell’Università di Washington a Seattle, e pubblicata sulla rivista Science. La variante è stata segnalata per la prima volta a inizio 2021.

Diffusa in 44 Paesi

Al momento la diffusione di questa nuova mutazione riguarda 44 Paesi del mondo, mentre ad inizio maggio erano 34 le nazioni in cui era presente la mutazione “Epsilon”. Bisogna però precisare che questa mutazione, per ora, non desta particolare preoccupazione, in quanto ad esempio in Europa è poco diffusa. 

In Italia sono stati riscontrati solo due casi riconducibili alla variante “Epsilon” del Covid-19. Il ceppo rientra comunque tra quelli che vengono tenuti sotto stretta osservazione dalla comunità scientifica. Le osservazioni pubblicate si basano sull’analisi del plasma prelevato da 15 persone vaccinate con due dosi di Moderna, da 33 vaccinate con due dosi di Pfizer-BioNtech e da 9 che avevano avuto l’infezione da Sars-CoV-2.

Da qui si è capito che la mutazione è potenzialmente resistente agli anticorpi prodotti sia da vaccini, ma anche dalle persone che sono guarite spontaneamente dall’infezione provocata dal Sars-CoV-2. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, gli scienziati continueranno a studiarla per poterci capire di più. La guardia resta altissima. 

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