Covid-19, studio shock sui vaccini: "Non fermerebbero la pandemia anche se somministrati a tutti"

Lo sostengono i ricercatori dell'Università dell'Est Anglia, secondo i quali nemmeno con il vaccino di Oxford, anche se di vaccinasse l'intera popolazione mondiale, non sarebbe sufficiente ad arrestare la pandemia. Il team ha utilizzato modelli matematici.

Covid-19, studio shock sui vaccini: "Non fermerebbero la pandemia anche se somministrati a tutti"

I vaccini anti Covid che si stanno mettendo in commercio in questo periodo non sarebbero in grado di fermare completamente la pandemia da Covid-19, e quindi la conseguente infezione. Questo sostiene uno studio pubblicato sul server di prestampa MedRxiv da alcuni ricercatori dell’Università dell’East Anglia. Secondo quanto riferisce l’Agi sulle sue pagine online, che cita lo studio in questione, nemmeno vaccinando il 100% della popolazione mondiale si riuscirebbe ad avere un controllo totale sulla pandemia. Per cui è molto probabile che il Covid-19 rimanga con noi per sempre. Secondo i ricercatori, per tornare vicino ai valori che si sono avuti durante la prima ondata, bisognerà vaccinare tra il 69 e il 93% della popolazione mondiale con i vaccini prodotti da Pfizer-BioNTech e Oxford-AstraZeneca

Tali sieri hanno dimostrato di avere un’efficacia di oltre il 90% sulla trasmissione della malattia. Il team di ricerca, per le sue analisi, ha utilizzato modelli matematici di trasmissione di casi primari e secondari, considerano anche la rapidità del contagio unita all’efficacia dei vaccini. Dal reseconto emerge quindi che, prendendo in considerazione anche le nuove varianti, l’indice di trasmissione è molto elevato. Per questo motivo e visti i numeri troppo alti, per avere di nuovo la pandemia sotto controllo bisognerà vaccinare almeno l’82% della popolazione globale. 

Pfizer e Oxford non autorizzati per bimbi e ragazzi

Inoltre, un altro limite constatato dai ricercatori, è che i vaccini anti Covid prodotti da Pfizer e AstraZeneca non sono stati autorizzati per l’uso su bambini e ragazzi. Quindi, molto probabilmente. questa fascia di popolazione resterà scoperta ancora per diverso tempo dall’infezione, e quindi è facile che il Sars-CoV-2 continui a circolare. Tra l’altro, e forse questo è uno dei punti più particolari della ricerca, “la soluzione di Oxford riduce l’incidenza di malattie gravi in misura maggiore rispetto alle malattie sintomatiche, ma l’efficacia contro le infezioni asintomatiche è significativamente inferiore” – così sostiene uno degli esperti autore dello studio. Per cui una persona potrebbe comunque contrarre un’infezione da asintomatica e trasmetterla ad un’altra persona, che magari, non essendo ancora vaccinata potrà contrarre una malattia grave. 

Un altro punto importante che sottolineano i ricercatori dell’Università dell’East Anglia, è dato dal fatto che per arrivare alla cosiddetta immunità di gregge, o quasi, almeno l’89% della popolazione mondiale dovrà contrarre l’infezione in maniera del tutto naturale“L’immunità di gregge per Covid-19 sarà molto difficile da ottenere” – così precisano i ricercatori, che mettono quindi in guardia la popolazione ad assumere comportamenti corretti ancora per molto tempo. 

Comunque gli esperti ritengono che i vaccini a mRNA, come quello prodotto da Moderna ad esempio, siano comunque efficaci per operatori sanitari e soggetti più a rischio. Ma la strada per poter uscire dalla pandemia è ancora lunga, e bisognerà fare davvero di tutto per poter trovare anche una cura contro la malattia Covid-19. “Ad ogni modo, la sola vaccinazione potrebbe non essere sufficiente a contenere l’emergenza” – così si chiude lo studio dell’Università dell’East Anglia. 

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