Covid-19, studio israeliano rivela che la quarta dose sarebbe poco efficace contro la variante Omicron

Lo rivela uno studio effettuato presso lo Sheba Medical Center in Israele. Nonostante gli anticorpi crescano in maniera esponenziale con la quarta dose, quest'ultima non sarebbe del tutto efficace a contrastare la variante Omicron. Servono però conferme.

Covid-19, studio israeliano rivela che la quarta dose sarebbe poco efficace contro la variante Omicron

Quella che arriva da Israele potrebbe essere una pessima notizia per la lotta al Covid-19 e alla relativa pandemia. Secondo quanto rivelano in queste ore i media internazionali, una ricerca condotta presso lo Sheba Medical Center ha constatato come la quarta dose di vaccino anti Covid non protegga abbastanza dagli effetti della variante Omicron, la mutazione del virus, l’ennesima, riscontrata per la prima volta in Sudafrica a novembre scorso. 

La ricerca ha studiato le condizioni di alcuni volontari dopo aver ricevuto l’inoculazione della quarta dose. In particolare sono stati reclutati 154 medici che lavorano nella stessa struttura sanitaria più altri 120 volontari che hanno desiderato partecipare allo studio e a cui è stato iniettato il vaccino Moderna. I numeri sono elevati e bisogna tenere presente che si tratta del primo studio in questione, i cui risultati sono preliminari e devono essere confrontati con altre ricerche. 

I vaccini sono efficaci

Lo studio ha messo in luce come sicuramente i vaccini attualmente in circolazione, vale a dire quelli a mRna, Pfizer e Moderna, proteggano abbastanza bene le persone dalle varianti Alfa e Delta, ma di meno per quanto concerne la variante Omicron. “L’aumento dei livelli di anticorpi che abbiamo visto sia con Moderna che con Pfizer è leggermente superiore a quello visto dopo la terza dose di vaccino di richiamo” – così dichiarano dallo Sheba Medical Center, e quindi si precisa che “malgrado la crescita del livello di anticorpi, la quarta dose offre soltanto una difesa parziale contro il virus”.

Gili Regev-Yochay, direttrice dell’Unità di Malattie Infettive presso lo stesso nosocomio, ha guidato i ricercatori e conferato la notizia in questione. Israele ha cominciato ad inoculare la quarta dose di vaccini ai suoi concittadini che ne hanno bisogno lo scorso mese, e fino a domenica scorsa erano 500.000 le persone a cui è stata somministrata la quarta dose.

Intanto anche in Israele si sta registrando un considerevole aumento dei casi. Anche lì non si parla di ulteriori restrizioni alle libertà personali, ma è stato introdotto dal 6 gennaio una sorta di Green Pass “provvisorio” per tutti coloro che si siano sottoposti alla prima dose prodotto da Pfizer. La validità del documento vaccinale è di 30 giorni.

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