Covid-19, perché la pandemia si muove a ondate

La pandemia da Covid-19 ci ha abituato a convivere con temibili ondate contraddistinte da alti livelli di contagi. Per il virologo Stefano Vella, l’andamento altalenante è diretta conseguenza di un aspetto subdolo e silente del virus.

Covid-19, perché la pandemia si muove a ondate

Partita dall’Asia, la pandemia da Covid-19 si è velocemente diffusa su scala planetaria. A marzo 2020, epicentro della prima ondata in territorio europeo è stata l’Italia, paese che con l’arrivo dell’estate ha però conosciuto un forte rallentamento dei contagi. Propagandosi a livello continentale, le infezioni hanno ripreso a correre in autunno.

In questo caso la seconda ondata ha avuto origine nel Regno Unito, dove è stata sequenziata la temibile variante inglese. Con la fine dell’anno, a tornare a far paura è stata la terza ondata, che nonostante le numerose restrizioni si è abbattuta soprattutto in Francia e Germania, dando ulteriori possibilità al virus di circolare e mutare.

A fronte di queste considerazioni, ci si domanda perché la pandemia continui ad imperversare con andamento altalenante. Una prima risposta è sicuramente riconducibile al clima e alle norme sul distanziamento sociale, imposte di volta in volta dalle autorità per arginare la circolazione della malattia. Ma non ci sarebbe solo questo.

Come fatto presente da Stefano Vella, infettivologo e docente di Salute Globale all’Università Cattolica di Roma, anche un secolo fa l’epidemia di Spagnola colpì per mezzo di tre ondate. Addentrandosi dunque nell’analisi di quanto visto negli ultimi 16 mesi, il ricercatore e medico accademico ha aggiunto che “si creano dei serbatoi di infetti e le ondate arrivano quando i virus, o batteri, hanno delle fasi di replicazione asintomatica”.

In altre parole, la genialità di questo virus maligno è quella di sapersi “ricaricare” e diffondersi attraverso un bacino di soggetti asintomatici. A differenza dell’Ebola un virus “suicida” in quanto stroncando rapidamente la vita del paziente infettato, non ha modo di trasmettersi il Sars-CoV-2 agisce adottando una strategia più subdola e silente che gli permette di sopravvivere e diffondersi.

Le ondate arrivano quando il serbatoio degli infetti asintomatici, quindi dei portatori del virus, diventa abbastanza grande da espandersi al punto che le persone si ammalano”. Per il medico è proprio questo il segreto del Covid, che grazie agli asintomatici prende forza nei momenti in cui si registrano dei rallentamenti dei contagi, ponendo così le basi per tornare a colpire oltre che mutare in ragione delle caratteristiche dei diversi popoli che si appresta a infettare.

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