Covid-19. Monitoraggio ISS: "Indice Rt nazionale sotto 1 dopo cinque settimane"

Restano sorvegliate speciali le regioni Puglia e Sicilia, che hanno un indice puntualmente superiore a 1, quattro regioni contro le undici della scorsa settimana sono considerata ad alto rischio. "Mantenere misure restrittive"

Covid-19. Monitoraggio ISS: "Indice Rt nazionale sotto 1 dopo cinque settimane"

I numeri della pandemia da coronavirus Sars-CoV-2 in Italia stanno migliorando. Lo afferma il report settimanale del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, che in queste ore ha diffuso una bozza di quelli che sono i risultati rilevati dagli esperti. I dati si riferiscono ai giorni che vanno dal’11 al 17 gennaio. Gli stessi saranno illustrati in una apposita conferenza stampa che si terrà nella giornata di domani, sabato 23 gennaio. Inizialmente la conferenza, come ogni venerdì, era prevista per oggi 22 gennaio, ma poi è stata spostata. Dalla bozza comunque si apprende che in Italia l’indice di contagio, il famoso ormai Rt, è sceso sotto la soglia di 1, precisamente a 0,97. Una diminuzione comunque importante, visto che venerdì scorso l’Rt era arrivato a toccare quota 1,09. Ma anche se la situazione sta lentamente migliorando non bisogna abbassare la guardia. 

Il documento dell’Iss afferma che è necessario ancora mantenere misure restrittive per poter controllare la curva epidemiologica. L’incidenza ogni 100.000 abitanti è di 339,24 casi: quindi, in parole povere, vuol dire che ci sono 339 infetti ogni 100.000 abitanti. Questo dato, per considerare l’epidemia sotto controllo, deve scendere attorno alle 50 unità ogni 100.000 abitanti, un numero ben lontano quindi ancora da raggiungere. Secondo l’Iss il fatto che l’incidenza sia in diminuzione anche tenendo conto dei casi diagnosticati anche con test rapido antigenico “è un segno di miglioramento epidemiologico”.

Ancora alto impatto sugli ospedali

In sostanza il documento di monitoraggio settimanale dell’Iss mostra una situazione epidemiologica ancora seria, e se non si adottano restrizioni c’è il rischio che la curva possa salire rapidamente nelle prossime settimane. Rimane ancora alta la pressione sulle strutture ospedaliere, che devono curare tantissimi pazienti Covid ogni giorno. Proprio a causa della saturazione degli ospedali c’è il rischio di una epidemia non controllata semmai i casi giornalieri dovessero iniziare a salire precipitosamente. L’Istituto Superiore di Sanità ritiene che in questa settimana si stiano cominciando a vedere gli effetti delle chiusure natalizie, che hanno limitato molto la mobilità sul territorio nazionale. 

Restano osservate speciali le regioni Puglia e Sicilia, le quali, sottolinea l’Iss, mostrano costantemente un indice Rt superiore a 1. Entrambe le regioni adesso sono arancioni, ma non si esclude un cambio di colore soprattutto per la Sicilia, il cui presidente Musumeci sta spiengendo per l’introduzione di un lockdwon su tutto il terriotorio regionale. Qui la situazione rimane critica sopratutto nel palermitano. In Puglia invece la situazione pare sotto controllo, anche se ogni giorno si registrano poco più di 1.000 casi. 

Sicilia e Puglia quindi sono tra le poche regioni che hanno ancora uno scenario pandemico di tipo 2, ovvero da moderato ad alto. Tutte le altre, o quasi, sono considerate con uno scenario di tipo 1, mentre per le Provincia Autonoma di Bolzano e per la regione Umbria, secondo gli esperti, “bisogna adottare specifiche misure”. Entrambe sono tra le quattro regioni considerate più a rischio per un’epidemia incontrollata. “È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile” – così recita infine il documento di monitoraggio dell’Isituto Superiore di Sanità.

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