Covid-19, la variante Omicron trovata anche nelle acque reflue nel mese di dicembre

I dati sono stati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità che ha effettuato una flash survey straordinaria circa la diffusione della nuova variante proveniente dal Sudafrica. Sono stati analizzati in totale 282 campioni.

Covid-19, la variante Omicron trovata anche nelle acque reflue nel mese di dicembre

Il Covid-19, e la relativa variante Omicron, in queste ultime settimane stanno spaventando il mondo intero, Italia inclusa. Nei giorni immediatamente precedenti il Natale vi è stato un boom di contagi che non si era mai visto dall’inizio della pandemia, questo a causa anche dell’incredibile aumento dei tamponi processati, che ormai sono nell’ordine del milione al giorno. I contagi hanno superato abbondantemente le 144.000 unità, imponendo quindi al Governo di annunciare nuove restrizioni e di dare una ulteriore stretta per quanto rigaurda la campagna vaccinale. 

La situazione viene costantemente monitorata dall’Istituto Superire di Sanità, che in queste ore ha pubblicato i risultati di uno studio, una flash survey per la precisione, condotta nel mese di dicembre sulle acque reflue di alcune città italiane. Secondo quanto emerso dalla ricerca, nel mese scorso vi è stato nel nostro Paese un forte incremento dei casi legati alla variante Omicron. Sono stati analizzati 282 campioni raccolti in 98 punti localizzati in 16 tra Regioni e Province Autonome

Campioni positivi alla variante

Secondo quanto riferisce l’Agi circa 80 campioni sono stati trovati positivi alla variante Omicron del Covid-19. La positività dei campioni aumentava proprio in concomitanza della maggiore circolazione virale della variante Omicron. Nella settimana dal 5 all’11 dicembre si sono analizzati 74 campioni e soltanto uno è stato trovato positivo alla variante Omicron. 

Nell’ultima settimana di analisi, che va dal 19 al 25 dicembre, giorno di Natale, si è notato invece un incremento in numeri assoluti per quanto riguarda la presenza di Omicron nelle acque reflue cittadine. Ben 64 campioni su 100 analizzati sono stati trovati positivi. Gli studi in tale senso continueranno nelle prossime settimane e mesi 

“La sorveglianza ambientale del SARS-CoV-2 in acque reflue implementata in Italia da ottobre 2021 a seguito della Raccomandazione (UE) 2021/472 della Commissione del 17 marzo 2021 e del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, si sta rilevando uno strumento fondamentale, complementare alla sorveglianza epidemiologica, per comprendere l’evoluzione della pandemia” – questo il commento di Giuseppina La Rosa, del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Iss, che coordina la ricerca assieme a Elisabetta Suffredini del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanita’ pubblica Veterinaria.

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