Covid-19, la pandemia ha provocato 5 milioni di morti nel mondo fino ad oggi

La pandemia non arretra, lo dimostrano i dati diffusi dalla Johns Hopkins University. Il tasso più alto di mortalità si ha in Messico, Russia e Perù. Aumentano anche i numeri in Europa, altissimo tasso di mortalità nell'Europa dell'Est.

Covid-19, la pandemia ha provocato 5 milioni di morti nel mondo fino ad oggi

L’Università americana Johns Hopkins University ha diffuso i nuovi dati sulla pandemia nel mondo, dati che sulla piattaforma messa a disposizione dell’ente statunitense vengono costantemente aggiornati di ora in ora. In tutto il pianeta, sin dal suo inizio, la pandemia ha provocato oltre 250 milioni di contagi e 5 milioni di morti. Bastano queste cifre a far capire la gravità dell’emergenza sanitaria in cui, ancora oggi, si trova il mondo. Il Covid-19 ha sconvolto le nostre vite. 

Nonostante adesso ci siano vaccini sicuri ed efficaci per combattere la malattia, il patogeno continua a circolare in maniera intensa in alcune aree del mondo e lì dove vi è una bassa percentuale di vaccinati. Le nazioni in cui si registra un’alta mortalità per il virus sono Messico, che guida la triste classifica con 288.365 persone decedute, la Russia con oltre 234.000 morti e il Perù con 200.246 decessi da inizio pandemia. Ma anche in Europa i contagi stanno lentamente aumentando e le autorità vorrebbero correre ai ripari, come ad esempio in Austria, dove si sta studiando un lockdown soltanto per persone non vaccinate. 

Alto tasso di mortalità nell’Europa dell’Est

Il più alto tasso di mortalità nel “Vecchio Continente” si registra attualmente nell’Europa dell’Est, lì dove c’è ancora un certo scetticismo contro i vaccini anti Covid. “L’aumento della circolazione del virus è cominciato agli inizi di ottobre in tutta l’Europa e il fenomeno si sta verificano in modo simile in Francia, dove da quattro settimane si rileva un aumento dei casi del 25% ogni sette giorni, e in Germania, dove nello stesso periodo i casi sono raddoppiati, con il 95% in più rispetto a un mese prima” – così ha ricordato il fisico Giorgio Sestili, tra l’altro fondatore della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche”.

Al momento l’Italia non è in una situazione difficile, anche se negli ultimi bollettini si è visto un graduale aumento dei contagi, forse dovuto anche all’aumento del numero di tamponi che in questo periodo i lavoratori stanno facendo poer poter ottenere il Green Pass in modo da poter entrare nelle strutture ove prestano servizio. 

Sestili ha ricordato che la situazione in Italia è tutto sommato buona rispetto ad altri parti del mondo in quanto il nostro Paese continua ancora ad usare diverse restrizioni, come l’utilizzo delle mascherine e in alcunu casi il distanziamento sociale. “Il punto sarà monitorare la situazione dei ricoveri e capire quanto, grazie a vaccini e a Green Pass, saremmo in grado di contenere questa ondata” – così ha concluso Sestili.

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